Famiglia & Minori

Nuova vita per il più grande museo all’aperto d’Europa

Al via il restauro della Fiumara d’Arte, nel messinese, grazie a un finanziamento europeo di più di due milioni di euro.

di Cristina Barbetta

Sono iniziati i lavori di restauro della Fiumara d’Arte, il più grande parco di sculture monumentali d’Europa, ideato e realizzato nel 1986 nel messinese, a Tusa, da Antonio Presti. Mecenate, artista, intellettuale controcorrente da sempre Presti grazie al suo patrimonio personale realizza progetti artistici e culturali con fini sociali. La semina della Bellezza è il fil rouge della vita di Antonio Presti.

Il restauro del parco, che presenta le opere di alcuni tra i più grandi artisti del Novecento, come Mauro Staccioli, Tano Festa, Pietro Consagra, Italo Lanfredini e Paolo Schiavocampo, restituirà bellezza alle sculture monumentali che versavano in uno stato di degrado e di abbandono.

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La storia della Fiumara è una storia molto lunga di opposizione e diffidenza da parte del territorio, finché nel 2006 una legge regionale riconosce il parco.

Ora, grazie a oltre due milioni di euro di fondi europei le sculture monumentali possono essere restaurate e rigenerate. La direzione artistica del restauro è affidata allo stesso Presti e i lavori termineranno a ottobre 2015.

E dopo 40 anni arriva anche il riconoscimento istituzionale. L’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’identità siciliana riconosce la Fiumara d’Arte come “luogo dell’identità e della memoria” e la Regione chiede a Presti di continuare la sua opera a Tusa e nel territorio siciliano, come nell’ Art Hotel Atelier, museo-albergo che il mecenate messinese ha realizzato sempre a Tusa, in cui ogni stanza è decorata da un artista contemporaneo e che ora è oggetto di un restauro finanziato con fondi privati dello stesso Presti.

Vita ha incontrato Antonio Presti per parlare del percorso innovativo di conservazione della Fiumara d’Arte.

Che tipo di restauro state effettuando?
Stiamo facendo un percorso di conservazione che restituisce contemporaneità alle opere. La conservazione delle opere degli artisti che non sono più in vita, come Tano Festa, Piero Dorazio, e Piero Consagra, avviene in maniera classica, secondo la teoria del restauro di Cesare Brandi, mentre per le opere degli artisti che sono vivi, come Italo Lanfredini, Paolo Schiavocampo , Graziano Marini e Mauro Staccioli, viene applicato un restauro “rigenerativo”, in cui l’artista è pienamente libero di dare nuova vita all’opera, e di trasformarla nel segno e nella forma, per esempio attraverso l’illuminazione artistica e l’arredo del design delle opere. La conservazione che stiamo facendo alla Fiumara è una delle azioni più innovative che si possono fare in Italia, perché è una rigenerazione di un patrimonio nella contemporaneità del tempo, che è l’oggi.

Qual è il significato di questo restauro?
Questo percorso di conservazione non è solo un percorso materico, ma anche un percorso di pensiero, che restituisce anima. Questo conferma il mio disegno di lasciare il mio patrimonio a un'Accademia, che vorrei realizzare a Librino, periferia di Catania, per assicurare una gestione e un futuro alle mie opere molto diverso da quello passivo degli appalti pubblici. Il significato del percorso di conservazione della Fiumara è restituire il senso e il futuro che è sempre quello di rigenerare bellezza.

– Avete coinvolto anche gli studenti nel percorso della conservazione?
Sì, attraverso percorsi didattici e laboratori cui hanno partecipato i licei artistici e l'Accademia delle Belle Arti di Palermo e incontri tra gli artisti che hanno realizzato la Fiumara e i ragazzi che vivono sul territorio.

– Cosa pensa del percorso del restauro in Italia?
A questo proposito vorrei dare un messaggio politico: l’appalto pubblico dovrebbe rimanere solo per la parte materica, mentre le parte scientifica dovrebbe essere realizzata da una didattica attiva, propositiva, per innescare dei processi innovativi, sperimentali. Questo è il senso del percorso innovativo che stiamo facendo alla Fiumara d'Arte.

– Che cosa significa per lei questo riconoscimento istituzionale?
Anche se ho avuto dei riconoscimenti storici, pubblici, questi riconoscimenti non devono fermare lo spirito innovativo, creativo e militante di tutta la mia vita e la mia missione di consegnare un futuro di bellezza e trasformazione.

– Il 21 giugno si svolgerà presso la Piramide di Mauro Staccioli, al Parco della Fiumara, un evento simbolico e molto partecipato, il Rito della Luce…
Ogni anno la Fondazione Fiumara d’Arte, di cui sono presidente, organizza una grande celebrazione del Solstizio d’Estate alla Piramide di Mauro Staccioli. La missione della Piramide è consegnare conoscenza che, in questo momento di buio, viene ritualizzata nel solstizio d’estate. Quest’anno il rito, cui parteciperanno artisti, musicisti, poeti e studenti, è dedicato alla gioia di vivere e alla resilienza della bellezza. La resilienza, a differenza della resistenza, non implica una condizione oppositiva ma la possibilità di rigenerare la bellezza originaria senza opporsi ed è l’atto politico che la cultura deve affrontare in questo momento di grande buio.

Le foto sono della Fondazione FIumara d'Arte.

http://librino.org/


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