Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale

Solo l’educazione può salvare i bambini da schiavitù e accattonaggio

In occasione del 12 Giugno, Giornata Mondiale contro il lavoro minorile, l’associazione comunica i dati del 114 e rilancia l’appello di Papa Francesco

di Redazione

La piaga del lavoro minorile non risparmia l’Italia, dove il fenomeno è strettamente legato all’abbandono scolastico e prende i tratti della schiavitù e dell’accattonaggio, coinvolgendo in particolare i minori stranieri non accompagnati. A confermarlo sono i dati della linea d’Emergenza Infanzia 114, diffusi da Telefono Azzurro in occasione del 12 giugno, Giornata mondiale contro il lavoro minorile. I casi di lavoro minorile segnalati sono caratterizzati da multiproblematicità, ma la costante è proprio l’abbandono scolastico, a cui si affiancano varie forme di disagio familiare e personale.

Addirittura l’84% dei casi di lavoro minorile riguarda poi situazioni di accattonaggio, vera e propria forma di sfruttamento e di schiavitù, che coinvolgono per lo più bambini di nazionalità straniera (85%), maschi (55%) della fascia di età compresa tra 0-10 anni (71,4%). Sono bambini che vivono nel 41,3% dei casi al Sud, nel 30,4% al Centro e per il restante 28,2% al Nord d’Italia.

«Tanti bambini nel mondo non hanno la libertà di giocare, di andare a scuola, e finiscono per essere sfruttati come manodopera» ha dichiarato in questi giorni Papa Francesco, sottolineando l’importanza della scuola come elemento cruciale di ogni possibile risposta allo sfruttamento dei più piccoli e rivolgendo il suo appello alla Comunità internazionale affinché contrasti il lavoro minorile e riconosca i diritti dell’infanzia.

Telefono Azzurro, da 28 anni in prima linea nella sensibilizzazione e nella risposta alle richieste di aiuto, rilancia l’appello del Pontefice. L’educazione resta la strada maestra per combattere il lavoro minorile e non esistono emergenze che possano mettere in secondo piano i diritti dei bambini.

«Papa Francesco parla giustamente di un problema sempre più grave», dichiara il Professor Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro. «La crisi economica e l’emergenza immigrazione stanno infatti aggravando una situazione che denunciamo da anni. Ma ciò che sta emergendo è una pericolosa tendenza a minimizzare questo dramma, come se le difficoltà economiche giustificassero lo sfruttamento dei bambini. E come se l’emergenza data dall’aumento dei flussi migratori rendesse inevitabile calpestare i diritti dell’infanzia, in particolare di alcune etnie».