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Cooperazione & Relazioni internazionali

Migranti: è l’ora del vertice di Lussemburgo

È previsto per oggi in un clima tesissimo il vertice di Lussemburgo, dove i ministri UE degli affari interni discuteranno le possibili soluzioni all’emergenza migranti. Focus sulle frontiere

di Ottavia Spaggiari

Si prepara un incontro caldissimo quello che si terrà oggi a Lussemburgo, dove i ministri degli affari interni europei discuteranno le proposte per far fronte alla nuove ondate migratorie, dopo lo scontro di lunedì tra il premier Renzi e il ministro degli Interni francese Bernard Cazeneuve. Un incontro che, tra i temi più scottanti dovrà cercare di sciogliere il nodo delicatissimo sulle frontiere, dopo che Austria e, appunto, Francia hanno parzialmente reintrodotto i controlli impedendo così il passaggio dei profughi, principalmente diretti verso il Nord Europa. Proprio in queste ore sono in corso gli sgomberi dei migranti da giorni ammassati al confine con la Francia.

La migrazione è uno dei temi prioritari della Commissione Europea che lo scorso 13 maggio, attraverso l’adozione dell’Agenda Europea sull’Immigrazione, si era impegnata ad adottare “misure immediate per prevenire le tragedie umane e gestire le emergenze”, promettendo così di mettere in atto misure concrete entro la fine di maggio per rispondere all’emergenza immediata. Tra queste la proposta per rilocare 40mila persone richiedenti protezione internazionale dall’Italia e dalla Grecia, in vase all’articolo 78(3) del Trattato di Lisbona del 2007 che permette l’adozione di misure temporanee per far fronte a “situazioni di emergenza caratterizzate dall’improvviso arrivo di cittadini di Paesi terzi”. Oltre a questo, l’Agenda prevede anche una Raccomandazione per il resettlement di 20mila persone che si trovano al momento fuori dall’UE ma che dimostrano di avere bisogno di protezione internazionale, e un piano di azione per combattere il traffico di esseri umani.

Il vice-presidente della Commissone Europea, Frans Timmermans ha affermato che il sistema delle quote “darebbe un significato a come la solidarietà intra-europea dovrebbe essere”, ma non tutti sono soddisfatti del piano. Francia e Germania, che, insieme dovrebbero ricevere più del 30% dei rifugiati rilocati, chiedono una distribuzione più equa delle quote e che si tenga in considerazione anche il numero di rifugiati che sono già stati accolti.

Il Ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, ha inoltre richiesto a Italia e Grecia una distinzione più chiara tra i migranti “economici” e quello che “sono perseguitati e per questo coperti dall’asilo”. Il Primo Ministro polacco ha dichiarato di opporsi alle quote obbligatorie, rivendicando il diritto dei singoli stati membri di decidere il da farsi. Così anche l’Ungheria e la Spagna ha dichiarato che la Commissione non avrebbe tenuto conto del 23% del tasso di disoccupazione del Paese.

Secondo la BBC, il fatto che la legge europea, la Gran Bretagna, l’Irlanda e la Danimarca, saranno esentati dallo schema aggiunge un senso di scontento generale tra chi non lo è. E’ da vedere se oggi, a Lussemburgo si riuscirà ad ottenere un accordo informale, in vista del prossimo summit del 25 e 26 giugno prossimi.

Foto: Migranti sgomberati da Ventimiglia, 16 giugno 2015. JEAN CHRISTOPHE MAGNENET/AFP/Getty Images


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