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Tre mesi dopo la chiusura, ancora 341 internati in OPG

Castiglione delle Stiviere ha 160 posti letto e 230 internati, di cui ben 71 da Regioni inadempienti. Il sottosegretario De Filippo riferisce al Senato e ventila l'ipotesi del commissariamento. Preoccupa però il cenno all'aumento di posti letto nelle Rems, quando tutti tre mesi fa concordavano sul fatto che i posti previsti fossero addirittura troppi. Un cambio di cultura che ancora non arriva.

di Sara De Carli

Alla data del 22 giugno 2015, quasi tre mesi dopo la chiusura degli OPG, ci sono ancora 341 persone internate negli OPG del territorio nazionale. Lo ha detto il sottosegretario Vito De Filippo davanti alla Commissione Igiene e Sanità del Senato. Erano 708 alla vigilia del 31 marzo, di cui una buona metà immediatamente dimissibili. Il Governo, ha detto il sottosegretario, sta «valutando se intervenire con il commissariamento, strumento previsto dalla legge».

Per l’attuazione della legge n. 81 del 2014, che secondo il sottosegretario «non sembra ancora oggi di facile attuazione», è necessaria in primo luogo «una maturazione delle diverse istituzioni coinvolte», dato che in questo campo è richiesto il bilanciamento di diritti essenziali di alcuni cittadini in situazione di infermità anche grave e la tutela della sicurezza collettiva. Un ritardo preoccupante: non a caso l'organismo di coordinamento, che doveva concludere le sue attività dal 1 di aprile, continua a riunirsi ogni 15 giorni per mantenere sotto controllo l'attività di superamento degli Opg.

Cosa è successo in questi tre mesi? Alcuni trasferimenti sono stati fatti, tutti individuali, in modo da «evitare traumi e contenere al massimo i possibili disagi per persone dal fragile equilibrio psicofisico, accompagnati dalla massima attenzione al monitoraggio delle condizioni cliniche». Le REMS sin qui attivate però hanno rivelato di avere una insufficiente capacità ricettiva per accogliere i pazienti che devono essere trasferiti dagli OPG verso le nuove strutture previste dalla legge, né per accogliere i pazienti provenienti dalla libertà nei confronti dei quali l'Autorità Giudiziaria abbia disposto l'applicazione della misura di sicurezza detentiva (che secondo la legge deve però essere l’ultima istanza): secondo quanto comunicato dal DAP le REMS di Pisticci (Basilicata), di Pontecorvo (Lazio), di Bologna e Parma (Emilia Romagna) hanno già raggiunto la capienza massima. Le REMS provvisorie di Castiglione delle Stiviere, che dovrebbero accogliere i pazienti residenti nella regione Lombardia e in base a un accordo stretto fra le parti i pazienti residenti nella regione Liguria, accoglie in questo momento 230 pazienti pur avendo solo 160 posti letto, dei quali 140 residenti nelle regioni Lombardia e Liguria e 19 senza fissa dimora; i restanti 71 pazienti sono residenti nelle regioni: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte (43 uomini e 2 donne), Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto. La Regione Lombardia ha comunicato che la struttura non accetterà ulteriori pazienti per l'impossibilità di mantenere adeguati livelli di sicurezza.

Secondo quanto riportato dal sito Regioni.it, ecco qual è la situazione complessiva delle Rems aggiornata al 22 giugno 2015.

  • PIEMONTE: Le Rems provvisorie saranno probabilmente attive dal 1° settembre 2015; per la fase transitoria sono previsti 35 posti letto.
  • LOMBARDIA -VALLE D'AOSTA: È attiva la struttura di Castiglione delle Stiviere per 160 posti letto dove in fase definitiva saranno attivi 120 posti letto. Altri 40 saranno nella Rems che sarà realizzata a Limbiate 40 posti letto.
  • TRENTO E BOLZANO: Dal 1° luglio dovrebbero essere attivati nel polo di Pergine 4 posti letto ad alta vigilanza e dal 1° agosto altri 5 posti letto da rendere disponibili per la Provincia Autonoma di Bolzano.
  • VENETO: La Regione ha stipulato convenzioni con la regione Lombardia per il pagamento delle rette dei pazienti ospitati a Castiglione delle Stiviere. Per quanto riguarda ulteriori soluzioni per la presa in carico anche dei nuovi ingressi, a tutt'oggi non è pervenuta alcuna comunicazione in merito. La struttura definitiva sarà situata a Nogara con 40 posti letto.
  • FRIULI VENEZIA GIULIA: Per la fase transitoria è stata prevista al 4 maggio 2015 l'attivazione di 4 posti letto nelle strutture di Aurisina e Maniago.
  • LIGURIA: La Regione ha sottoscritto per la fase transitoria un accordo con la Lombardia per 10 posti letto, che sono però insufficienti. La Rems definitiva di 20 posti letto a Calice al Cornoviglio (Sp) è in corso di realizzazione.
  • EMILIA ROMAGNA: Per la fase transitoria sono stati attivati 24 posti letto nelle strutture di Casa degli Svizzeri (Bo) e Casale di Mezzani (Pr).
  • TOSCANA – UMBRIA: Per la fase transitoria è prevista l'attivazione entro il 1° agosto 2015 di 22 posti letto a Volterra. Nella fase definitiva, sempre a Volterra, la Rems sarà di 40 posti letto.
  • MARCHE: Per la fase transitoria è attiva dal 22 giugno in località Molino Giovanetti-Montegrimano Terme (Pu) una struttura di 16 posti letto. La Rems definitiva di 20 posti letto nel Comune di Fossombrone è in corso di realizzazione.
  • LAZIO: È attiva la Rems di Pontecorvo per 11 posti letto. Per la Rems di Subiaco di 20 posti letto l'attivazione è prevista per il 1° luglio, a Ceccano la Rems di 40 posti letto sarà attiva dal 30 luglio, Palombara Sabina di 40 posti il 1° agosto. Sono previste tre Rems definitive per complessivi 91 posti letto nei Comuni di Subiaco, Ceccano e Rieti.
  • ABRUZZO-MOLISE: Un’ordinanza del Tar Abruzzo sospende fino alla prossima camera di consiglio, fissata per settembre, il provvedimento di individuazione della struttura da adibire a Rems, oggi prevista nel Comune di Ripa Teatina.
  • CAMPANIA: Sono attive la Rems provvisorie di Mondragone con 8 posti letto e la Rems di Roccaromana con 20 posti letto. Dovrebbe essere attivata per il 30 giugno la Rems definitiva di San Nicola Baronia per 20 posti letto, mentre l'atra Rems definitiva di 20 posti letto di Calvi Risorta dovrebbe essere attivata per il 31 agosto.
  • PUGLIA: In relazione al ricorso del Comune di Spinazzola al Tar circa l'attivazione della Rems, la Regione ha chiestp la valutazione da parte dei ministeri Salute e Giustizia di costituirsi in giudizio a supporto del programma deliberato dalla Regione. Sono previste due Rems definitive a Carovigno e Spinazzola per complessivi 38 posti letto.
  • BASILICATA: È attiva la Rems definitiva di Tinchi per 10 posti letto (di cui in via provvisoria 5 posti letto per Regione Calabria).
  • CALABRIA: Convenzione per 5 posti letto con la Regione Basilicata. È prevista l'attivazione, senza indicazione di data, della Rems provvisoria a Santa Sofia D'Epiro per 20 posti letto. E' prevista una Rems definitiva a Girifalco di 40 posti letto.
  • SICILIA: Sono attive le Rems provvisorie di Naso per 20 posti letto e di Caltagirone per 20 posti letto. È prevista la realizzazione di tre Rems definitive per complessivi 80 posti letto a Caltagirone, Caltanisetta e Naso.
  • SARDEGNA: La Regione ha previsto una Rems provvisoria a Capoterra (Ca) per 16 posti letto, la data di attivazione era prevista per il 18 maggio scorso.

Il problema per il sottosegretario De Filippo parrebbe quindi la mancanza di posti nelle REMS e la mancata realizzazione delle strutture previste dalla legge da parte di diverse Regioni. Il DAP, riferisce De Filippo, a seguito della carenza di posti, è stato costretto a realizzare assegnazioni temporanee fuori bacino e nelle Regioni più disponibili, quali la Lombardia e l’Emilia Romagna: «questo iter ha provocato delle difficoltà e ripercussioni sulla sicurezza delle strutture esistenti, in particolare per la Lombardia. Tale prassi deve essere quanto prima interrotta, per tutelare il benessere delle persone, che sarebbe gravemente compromesso da questi continui spostamenti: non è solo questione di budget, di cui pure ampiamente si discute, ma di garantire la riabilitazione e il reinserimento come opzione privilegiata», ha detto De Filippo. Il Governo pertanto «è intenzionato a procedere in tutti i modi consentiti dalla legge per sopperire all’operato delle Regioni e delle amministrazioni che non rispetteranno gli adempimenti connessi alla realizzazione delle REMS individuate sul territorio di competenza».

Tutto vero, certo, con Regioni che ancora tardano a realizzare quanto previsto dalla legge. Parte del problema però è il fatto che la Magistratura continui a inviare anche dopo l’entrata in vigore della legge 81/2014 che dice chiaramente che l’ingresso in una REMS debba essere sempre e comunque considerato come l’ultima ratio. De Filippo lo sa e infatti dice che è «urgente, a tale riguardo, prendere delle iniziative di concerto con la Magistratura inquirente: la Magistratura di Sorveglianza si è detta disponibile a favorire una tale interlocuzione finalizzata all’adozione delle misure alternative prescritte dalla legge n. 81 del 2014». Appare allora preoccupante che De Filippo ora dica che il Ministero della Giustizia «si è più volte pronunciato nel senso di un incremento nella programmazione dei posti per le REMS sui vari territori regionali», quando solo tre mesi fa tutti dicevano che i posti letto previsti nelle REMS, pur ampiamenti ridotti rispetto ai mille iniziali, erano ancora molti più dei 400/450 che risultano essere quelli realisticamente necessari, tanto che lo stesso De Filippo diceva a Vita.it: «che ci sia una necessità di ridurre rispetto alla precedente programmazione è evidente». Ora invece il sottosegretario dice che «se i dati relativi ai nuovi ingressi si dovessero confermare e si dovesse confermare stabilmente l’incremento delle persone destinatarie di misure di sicurezza sarà necessario aggiornare la programmazione delle REMS [corsivi della redazione]».

Ben venga il commissariamento, dice allora StopOPG, ma tenendo conto che esso non serve solo a superare i ritardi nella chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: deve occuparsi dell’attuazione integrale della Legge 81/2014, perché perchiudere davvero gli Opg non servono più Rems ma più servizi di salute mentale.


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