Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Welfare & Lavoro

“Volando sulle onde della vita”, un tour contro il diabete mellito

È partita ieri la nuova impresa della nuotatrice Monica Priore per dimostrare che i malati possono avere una vita “normale” grazie anche allo sport

di Marina Moioli

«Io non intendo farmi piegare dalla malattia, voglio semmai piegarla. Io non so che Monica sarei senza il diabete, ma so che “grazie” al diabete so combattere con tenacia e determinazione». Così Monica Priore, 39 anni, nota per aver compiuto l’eroica traversata a nuoto dello Stretto di Messina nel 2007 e quella del Golfo di Napoli nel 2010 spiega come mai ha deciso di lanciare una nuova sfida: il progetto “Volando sulle onde della vita”, un tour in 20 tappe, da Gallipoli a Sorrento, che la vedrà percorrere in camper tutta l’Italia (compiendo in ogni regione una traversata a nuoto, in mare o in lago) per divulgare una corretta conoscenza del Diabete Mellito tipo 1, da cui è affetta, e diffondere i benefici della pratica sportiva.

Classe 1976, Monica Priore è nata a Mesagne, in provincia di Brindisi, dove vive. Ha scoperto di essere affetta da Diabete Mellito di tipo 1 all’età di 5 anni. Era sempre stanca, beveva molto e dimagriva a vista d’occhio. La diagnosi fu implacabile: “diabete giovanile”, un male che ti condiziona l'intera esistenza. Monica è insulino dipendente da allora e arriva a somministrarsi fino a 6 o 7 punture al giorno. «Ho talmente tanti buchi, ironizza, «che se dovessi avere tanta sete, l’acqua mi uscirebbe dalle dita». Poi ci sono i continui controlli, la dieta. Quella che da piccola la faceva sentire “diversa” perché alle feste di compleanno non poteva mangiare la torta. «Siamo dei funamboli sempre in bilico, fra alti e bassi della glicemia, alla ricerca di valori quanto più vicini alla normalità», spiega. Infatti, nonostante la prudenza, i calcoli, le continue scelte, pende la spada di Damocle delle crisi ipo-glicemiche, quando lo zucchero nel sangue è troppo poco e non è sufficiente per alimentare il cervello, che va in sofferenza e nei casi gravi può sfiorare il coma.

«Molti pensano erroneamente che il diabete sia di un unico tipo e sia sufficiente non assumere zucchero. In realtà il diabete mellito di tipo 1 o diabete giovanile è una malattia immuno soppressiva e ha caratteristiche diverse dal diabete mellito di tipo 2 che viene in età adulta ed è strettamente correlato a sovrappeso e vita sedentaria», spiega Monica. La svolta per lei è arrivata intorno ai 20 anni, grazie al sostegno dei genitori e del fratello Enzo, «che ha sempre tifato per me e mi è sempre stato vicino». Voleva fare sport, iniziò con la pallavolo, ma poi, per gareggiare, le serviva il certificato per attività agonistica. Nulla da fare. Si è quindi buttata nel nuoto, «inizialmente un ripiego, oggi la mia salvezza», puntualizza. A 24 anni, mentendo al medico sportivo e omettendo la sua patologia, Monica riuscì ad ottenere il tanto sospirato certificato e successivamente a partecipare ai Campionati Regionali Master della Puglia, conquistando un Bronzo nei 400 metri a Stile Libero. Dal 2000 ad oggi ha vinto oltre 40 medaglie, ha partecipato anche ai Mondiali Master e alle Olimpiadi del circuito Master del 2012.

Oggi, dopo aver scritto nel 2014 un libro autobiografico, Il mio mare ha l'acqua dolce (Mondadori), con il progetto " Volando sulle onde della vita" Monica Priore vuol raggiungere la sua terza impresa individuale e ci spiega il perché: «Il riscontro di entusiasmo avuto da altri ragazzi che convivono con la mia stessa patologia e dai loro famigliari, mi ha fatto comprendere che io con le imprese precedenti non avevo riscattato solo me stessa, ma anche loro. Avevo dato coraggio e fiducia a tanti. Avevo raggiunto due obiettivi. Il primo era avere portato l'attenzione sul Diabete Mellito di Tipo 1. Il secondo, inconsapevole, era avere fatto felice un sacco di gente che mi aveva scritto, seguita, incoraggiata».

Così ha realizzato il format del nuovo progetto, che prevede 20 tappe (la prima tappa, di due chilometri e mezzo a nuoto l’ha conclusa in 46 minuti e 43 secondi domenica 28 giugno a Gallipoli, l’ultima è prevista il prossimo 21 agosto a Meta di Sorrento) e tocca tutte le regioni d'Italia. «L'ho voluto così proprio per avvicinare un target eclettico di persone. Chi ne è affetto e chi no. Chi conosce il Diabete Mellito e chi no. Ad ogni tappa mi metterò a disposizione per parlare, per confrontarmi. Il vero traguardo è suscitare l’interesse anche di chi è “sano”. E combattere la diffidenza che c'è sempre attorno alle persone malate».

In Italia i diabetici sono 3.800.000; di questi, il 5% è affetto dal tipo I ed è quindi insulino dipendente.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA