Economia & Impresa sociale 

Finanza sociale, l’Italia non deve perdere la rivoluzione impact

Un forte appello alle istituzioni perchè sostengano la creazione di un sistema ialiano favorevole agli investimenti ad impatto sociale è arrivato dalla conferenza internazionale promossa da Human Foundation. Tra i relatori Giovanna Melandri, Emma Bonino, Muhammad Yunus e il ministro Martina

di Gabriella Meroni

«L'economia del futuro sarà determinata da donne e uomini che scommettono su una finanza generativa, lontana dalle derive speculative. L’Italia può agganciare questa rivoluzione, a patto che le istituzioni si impegnino da subito a costruire un ecosistema favorevole agli investimenti ad impatto sociale». E' quanto ha dichiarato Giovanna Melandri, presidente di Human Foundation, a conclusione della conferenza internazionale “Social Impact Impact Investments for Food Security” promossa dalla fondazione stessa nell’ambito di “Women for Expo Alliance” – la nuova Alleanza globale delle donne contro lo spreco alimentare per il rafforzamento del ruolo femminile nell’agricoltura nel mondo, che si è tenuta ieri 6 luglio a Expo nell'ambito della Women's Week.

Hanno partecipato ai lavori esponenti internazionali dell’economia sociale come Muhammad Yunus, Fondatore di Grameen Bank, Nobel per la pace 2006 e inventore del sistema del microcredito, Sir Ronald Cohen (padre di Big Society, chairman della Social Impact Investment Taskforce istituita in ambito G8 per promuovere gli investimenti ad impatto sociale) e alcuni tra i maggior fondi “Social Impact” del mondo (Root Capital, Bamboo Finance e One Acre Fund, Opes Foundation, Etimos Foundation,) oltre a esponenti della società civile come il presidente di CGM Stefano Granata.

Yunus ha sottolineato come la finanza sociale non sia solo un tema dei paesi in via di sviluppo: il Microcredito è nato nel Bangladesh si è affermato negli USA, grazie sopratutto al ruolo determinante rivestito dalle donne che, per esempio, a New York costituiscono il 100% dei mutuatori. Per il Premio Nobel al centro della filosofia della finanza sociale c'è il principio secondo cui "tutti gli esseri umani possono essere imprenditori".

La tavola rotonda è poi proseguita con esponenti delle istituzioni e policy maker italiani come il Ministro alle politiche agricole, Maurizio Martina, il Sottosegretario alla presidenza del consiglio, Claudio De Vincenti, l'Ad di Invitalia Domenico Arcuri, tra gli altri.

«Human Foundation ha fortemente voluto che una delle giornate della rassegna si concentrasse sul connubio tra donne, agricoltura sostenibile e investimenti ad impatto sociale – ha proseguito Giovanna Melandri – Siamo lieti di portare in Expo il fondamentale contributo che molte donne stanno dando al movimento globale per gli investimenti ad impatto sociale. Un importante movimento che si impegnano su una Cultura imprenditoriale applicata alla generazione di valore sociale».

Dal convegno è arrivato anche un forte appello alle istituzioni affinchè costruiscano questo ecosistema favorevole agli investimenti ad impatto sociale, perchè «innovazione, impresa e finanza sociale sono tutte leve decisive per superare la profonda crisi economica di oggi». «Necessitaimo di un cambio di paradigma e cioè di una finanza che incorpori strutturalmente il tema del valore sociale delle imprese. Dico al Governo: forse l'Agenda Impact non è la soluzione ma è sfidante su tanti terreni, persino sulla costruzione dello stato. L'abbiamo consegnata all'esecutivo da tempo, ora abbiamo bisogno però che la faccia propria. Paesi più statalisti del nostro come Francia, Germania, Canada, Australia stanno andando avanti veloci».

L'economia del futuro sarà determinata da donne e uomini che scommettono su una finanza generativa, lontana dalle derive speculative. L’Italia può agganciare questa rivoluzione

Per Emma Bonino, presidente di Women for Expo, «la finanza capitalistica tradizionale e speculativa non si occupa di alcuni campi; la riflessione avviata da Human Foundation si lega molto alla Global Alliance ma ora tocca alla politica preparare un contesto che faciliti questo tipo di investimenti, si occupi del capitale paziente e ripristino di regole certe e durature. Dobbiamo andare più lenti con i profitti ma con la garanzia di un ritorno degli investimenti».

Secondo il ministro alle Politiche Agricole Maurizio Martina «se non creamo un habitat per gli investimenti a impatto sociale non andiamo da nessuna parte. C'è bisongo di un ecosistema che consenta sperimentaizoni e insieme stabilità Questo è un tema cruciale per il Paese». Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti «il governo Renzi si sta muovendo su un terreno che comunica con le 40 proposte dell'agenda impact, il nodo di fondo è come configurare una riforma dei mercati sociali».

La giornata si è inserita nel solco del Rapporto “La finanza che include. Gli investimenti ad impatto sociale per una nuova economia”, presentato lo scorso settembre alla Camera dei Deputati. Il rapporto è il risultato dei lavori dell’Advisory Board Italiano della Social Impact Investment Taskforce, istituita in ambito G8, che Human Foundation coordina dal 2013.


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