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Coinvolgere bambini e ragazzi negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio

La vicepresidente di Sos Villaggi dei Bambini è inervenuta al Forum delle Nazioni Unite a New York presentando le "Buone Pratiche" stese da ong e dal Movimento globale per l'Infanzia America Latina e Caraibi per garantire la partecipazione dei minori nel processo decisionale

di Redazione

Porre al centro dell’attuazione e implementazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile i bambini e i ragazzi. A chiederlo nel corso del Forum Politico delle Nazioni Unite la vice presidente di Sos Villaggi dei Bambini internazionale Gitta Trauernicht che alla riunione di martedì 7 luglio, rappresentava alcune delle più grandi ong internazionali ChildFund, Plan International, Save the Children e World Vision

« Il coinvolgimento diretto dei bambini e dei giovani per l'attuazione e la valutazione dell’Agenda Post-2015 è fondamentale», ha detto Gitta Trauernicht. «Senza i loro contributi, le loro idee e l’energia di cui dispongono non potranno mai esserci Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. È responsabilità dei governi, delle Nazioni Unite e degli attori della società civile il garantire che tutti i bambini abbiano lo spazio per partecipare».

Secondo Sos Villaggi dei Bambini, infatti, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile devono concentrarsi sul sostegno dei più vulnerabili e cioè dei bambini privi di cure familiari o a rischio di perderle: «I bambini che non hanno o che sono a rischio di perdere le cure familiari sono svantaggiati rispetto alla popolazione in termini di istruzione, sanità, occupazione e integrazione sociale. Essi diventano facile bersaglio di violenze, abusi e abbandono e soffrono di grave deprivazione emotiva. Senza affrontare le vulnerabilità specifiche, qualsiasi obiettivo futuro sullo sviluppo rischia di non essere raggiunto. Saranno loro a doverci e a poterci dire se le azioni dei Governi hanno migliorato loro vita, se ricevono protezione sociale, se i neo maggiorenni che lasciano le comunità di accoglienza riescono a trovare un lavoro, se non sono vittime di discriminazioni a causa della loro esperienza fuori famiglia, se la violenza che li separava dai loro genitori è stata risolta se, alla fine, non sono stati lasciati indietro e soli».

Al Forum sono stata presentate le “Buone Pratiche” stese dalle Ong e dal Movimento Globale per l'infanzia America Latina e Caraibi, una rete di organizzazioni non governative che lavora per i diritti dei bambini garantendo la loro partecipazione nel processo decisionale.

«Sugli obiettivi stesi nel 2014 (anno in cui Sos Villaggi dei Bambini aveva presentato delle Raccomandazioni – ndr) ci siamo consultati con 1.000 bambini e ragazzi chiedendo loro cosa fosse stato dimenticato» ha detto la vicepresidente. «Le Ong hanno fatto questo esercizio con un duplice scopo: garantire che i bambini siano consultati e abbiano voce in capitolo e iniziare a diffondere a livello nazionale e locale il lavoro della comunità internazionale a New York e l’Agenda Post-2015. Per questo motivo abbiamo creato una versione più semplice degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili».

Il documento "traduce" in un linguaggio facile e fruibile tutti gli Obiettivi e le modalità per promuovere la partecipazione e la riflessione. «Sono stati proprio i ragazzi a chiederci un linguaggio più facile e mezzi differenti per comunicare gli Obiettivi. Tutti coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo per esempio hanno espresso perplessità sull’utilizzo di internet, non tutti i bambini possono accedere alle nuove tecnologie» ha precisato Gitta Trauernicht. «Ci hanno chiesto di convertire i documenti in video o libri e di comunicare attraverso le arti, la musica, le immagini, i giochi o i messaggi di persone celebri».

Gitta Trauernicht ha quindi presentato le Raccomandazioni su come comunicare la nuova Agenda Post-2015:
Chiedere ai bambini e aiutarli a costruire le capacità necessarie in modo che tutti, specialmente quelli più vulnerabili ed emarginati possano contribuire alla realizzazione dell’Agenda. Sviluppare materiali a misura di bambino e diffonderli nelle scuole e in altri spazi. Solo se l’Agenda verrà elaborata partendo dall’infanzia, e solo allora, si sosterranno le azioni necessarie per raggiungere uno sviluppo sostenibile e combattere la povertà.
Sviluppare meccanismi attraverso cui diversi gruppi possano esprimere come l’Agenda li stia influenzando e che tipo di impatto abbia sulla loro vita. Oltre a meccanismi di partecipazione a livello nazionale e regionale locale, dovrebbero essere garantiti spazi significativi, inclusivi per la società civile.

«Il Gruppo di Ong che lavorano per i bambini che ho l'onore di rappresentare qui oggi, restano a disposizione per garantire che tutti i bambini e i giovani, senza discriminazioni o eccezioni, facciano parte del processo. Contate su di noi affinché accada», ha concluso.


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