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I disegni dei giovani pazienti neuropsichiatrici diventano opere d’arte

La filosofia e il successo dell'Atelier dell'Errore di Reggio Emilia: il responsabile del progetto, Luca Mora, racconta come la terapia e il desiderio di espressione artistica possano alimentarsi l'un l'altro fino a fondersi.

di Elena Bagalà

L'Archivio della Generatività Italiana questo mese ci racconta l’esperienza dell’Atelier dell'Errore, nato come un laboratorio di attività artistiche per i ragazzi presi in carico dal servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’AUSL di Reggio Emilia. Da qualche anno ha una seconda sede anche a Bergamo, uno spazio artistico all’interno del Museo di Storia Naturale, in collaborazione con il reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Ospedale Giovanni XXIII. Inoltre nel 2011 si è realizzato il desiderio dei ragazzi e delle loro famiglie di trasformare l’Atelier in una Onlus con la mission di riproporre l’esperienza in altre realtà legate alla Neuropsichiatria Infantile in tutta Italia.

Guarda il video e leggi i commenti al caso sul sito dell'Archivio

Dal 2002 il progetto è condotto da Luca Santiago Mora, artista visivo specializzato in fotografia che si considera il primo errore dell’Atelier essendovi approdato un po’ per caso e che ha fatto dell’errore l’innovativo metodo di lavoro dell’Atelier nonché un importante insegnamento di vita per i ragazzi che lo popolano, i quali tendono a percepire se stessi come degli errori. Infatti in questo spazio destinato alla raffigurazione di animali fantastici la gomma è vietata e, come nella vita, non si può tornare indietro e cambiare ciò che si è fatto, ma solamente proseguire, prendendo il meglio di ciò che si è creato attraverso un esercizio di accettazione e di trasformazione oltre che dall’osservazione a partire da una nuova prospettiva.

Uno degli obiettivi principali dell’Atelier è la sua forte valenza relazionale e sociale, incoraggiata anche dal lavoro in gruppo, ma il risultato ha un sorprendente valore artistico, riconosciuto anche a livello internazionale. È con queste premesse che nasce una collaborazione con la Collezione Maramotti che mette a disposizione un ampio spazio a Reggio Emilia per l’Atelier dell’Errore Big pensato per i ragazzi che una volta raggiunta la maggiore età non avrebbero più la possibilità di usufruire dei servizi associati alla Neuropsichiatria Infantile.

Da questa collaborazione prende vita una mostra nel cuore di Milano, in via Monte Pietà 23 e a ingresso libero fino al 15 settembre, dal titolo Uomini come cibo, in cui i ragazzi propongono una rivisitazione del tema di Expo 2015 attraverso le loro opere.


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