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Neonati nei Paesi più poveri: la strage degli innocenti

Mortalità materno-infantile, diritti del neonato, alta fertilità ed esperienze delle Ong al centro del “IV Congresso nazionale di cure del neonato nei Paesi a limitate risorse” che la Società Italiana di Neonatologia organizza a Milano in ottobre

di Marina Moioli

Ogni anno nel mondo muoiono 6 milioni e 800mila bambini con meno di 5 anni. Un numero che per fortuna va sempre più diminuendo, ma non per quanto riguarda i neonati. Secondo i dati divulgati dalla rivista scientifica “The Lancet”, infatti, il 44% muore nel periodo neonatale. I primi 28 giorni di vita di un neonato sono in assoluto i più pericolosi: 2,8 milioni di bambini (quasi metà del totale della mortalità infantile under 5) muoiono nel primo mese di vita. Addirittura, un milione di essi non arriva al secondo giorno di vita. Molti di questi decessi potrebbero essere facilmente evitati prima, durante e immediatamente dopo la nascita grazie a interventi semplici, efficaci e a basso costo.

Parte da questo presupposto l’impegno del Gruppo di studio Neonatologia e Sviluppo della Società Italiana di Neonatologia che il 13 ottobre a Milano organizza il IV Congresso nazionale di cure del neonato nei Paesi a limitate risorse. I temi che affronterà sono i principali e più urgenti dei Paesi a limitate risorse: mortalità materno-infantile, diritti del neonato, alta fertilità, esperienze delle Ong.

«Uno dei nostri obiettivi è conquistare spazi di visibilità per un argomento apparentemente poco notiziabile come la mortalità neonatale nei Paesi più poveri. Vogliamo cercare di uscire dal mondo di esperti del settore e per questo il congresso, oltre che agli operatori sanitari, è aperto a tutta la società civile. Tutti i cittadini sono invitati e mi auguro di vedere tra il pubblico anche molti passeggini, perché vorrà dire che siamo riusciti ad attirare l’attenzione di tante mamme », spiega il dottor Michele Usuelli, neonatologo dell’Ospedale Maggiore Policlinico e coordinatore scientifico del congresso.

Membro di Pmnch (la Partnership mondiale per la salute della donna, del neonato e del bambino), il Gruppo di studio Neonatologia e Sviluppo dà alla sua iniziativa anche un’altra finalità. «Speriamo di diventare un “ombrello” al di sotto del quale gli esperti del settore e le organizzazioni non governative si possano incontrare insieme e discutere sulla possibilità di fare rete per ridurre le cause di mortalità neonatale nei Paesi più poveri del mondo», aggiunge Usuelli.

I temi principali su cui si confronteranno gli speaker sono: La mortalità materno-infantile nel mondo con particolare riferimento al neonato e le esperienze dei luoghi dove i tassi di mortalità sono in riduzione; I diritti del neonato: in primis essere curato bene; L’alta fertilità dei paesi in cui c’è alta mortalità materno-neonatale e come si sta affrontando il tema, a partire dalla salute riproduttiva degli adolescenti, contraccezione e pianificazione familiare; Le esperienze delle Organizzazioni Non Governative e dei reparti di neonatologia italiani nella cura del neonato in paesi a limitate risorse.

«Daremo spazio a chi ha dimostrato di avere i metodi di lavoro e i risultati migliori, a chi ha saputo coniugare impegno e professionalità. Abbiamo già registrato l’adesione di Coopi, Emergency, Medici senza Frontiere, Cesvi e Project for People», precisa Usuelli. Tutte le ong sono invitate a inviare degli abstract con i loro progetti, che diventeranno poi anche soggetto dei poster che sranno realizzati in occasione del congresso.

Tra i tanti relatori scientifici l’ospite d’onore sarà Tarek Meguid, il medico che opera in Tanzania che fa parte di Ierg (Independent Expert Review Group), un gruppo di sei persone scelte da Ban Ki Moon per riferire periodicamente alle Nazioni Unite sulla salute mondiale della donna e del bambino.

E ci sarà anche il fondatore di Emergency Gino Strada, che nella università dove si laureò in Medicina nel 1978 terrà una lezione magistrale dal titolo “Good health for all is possible diverting budgets” (la salute per tutti è possibile dirottando i budget).

Destinato a medici, infermieri, ostetriche e studenti (per loro la partecipazione costa 10 euro), il congresso è aperto anche a tutti i cittadini (ingresso gratuito). Per tutti l’iscrizione è obbligatoria sul portale della Fondazione IRCCS Ca’ Granda. Tutte le informazioni sul sito www.nascere.info

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