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Padri separati, nuovi criteri per gli alloggi popolari

Una delibera della Giunta regionale della Lombardia permette di presentare domanda in deroga alle graduatorie ai circa 12mila papà che ogni anno restano senza casa

di Redazione

Grazie alla recente delibera approvata dalla Giunta regionale della Lombardia, i padri separati che restano senza casa potranno presentare domanda di alloggio popolare in deroga alle graduatorie comunali, anche se continuano ad essere proprietari della casa in cui vivono i figli.

«Dopo l’approvazione della legge per la tutela dei coniugi separati o divorziati in condizioni di disagio, in particolare con figli minori, la Regione Lombardia ha ritenuto doveroso compiere un ulteriore passo in avanti per la tutela di una categoria sempre più in difficoltà, modificando il regolamento regionale per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica», commenta Antonio Saggese, consigliere regionale del gruppo Maroni Presidente e vice presidente dell’Associazione Papà Separati Lombardia, che ha presentato le modifiche. «Le modifiche riguardano l’introduzione di un punteggio equivalente a quello riconosciuto per gli sfratti esecutivi, l’esclusione nella determinazione dell’Isee – Erp dell’assegno di mantenimento dei figli e del valore patrimoniale della casa di proprietà dove vivono i figli», annuncia Saggese.

L'iniziativa rappresenta un aiuto concreto per la risoluzione del disagio abitativo ai papà separati con figli che, dovendo abbandonare il tetto coniugale, sono spesso costretti a tornare presso la loro famiglia di origine o a rifugiarsi presso dormitori pubblici, auto, roulotte o garage. Secondo i dati Istat che ri riferiscono al 2012, in Lombardia, i papà rimasti senza casa, perché assegnata alla moglie, sono stati circa 12 mila.


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