Attivismo civico & Terzo settore

Al via il campo di lavoro “Io ci sto fra i migranti”

Dal 26 luglio al 6 settembre più di duecento giovani partecipano all’ottava edizione dell’iniziativa dei Padri Scalabriniani accanto ai lavoratori stagionali agricoli di Rignano in provincia di Foggia

di Marina Moioli

Un campo di lavoro nelle campagne di Foggia, rivolto principalmente ai giovani, per un’esperienza di volontariato, di incontro, di condivisione, di servizio con gli ultimi e in contatto con la realtà migratoria della provincia di Foggia. È questo il significato dell’iniziativa curata dai Padri Scalabriniani “Io ci sto fra i migranti”. Arrivata all’ottava edizione, quest’anno si svolge dal 26 luglio al 6 settembre e vede coinvolte 245 persone provenienti da associazioni, parrocchie, gruppi scout di molte regioni italiani e anche dalla Francia. Con turni settimanali saranno presenti nel grande ghetto ai piedi di Rignano accanto ai lavoratori stagionali per momenti di incontro e servizio: dai corsi di italiano agli incontri per presentare il funzionamento delle istituzioni e dei servizi del terzo settore, dalle lezioni sui diritti e doveri della Costituzione italiana al laboratorio musicale multietnico, dalla ciclofficina all’esplorazione del territorio. Fino all’animazione di “Radio ghetto”, una street radio per dare voce a chi non ce l’ha.

«Tra luglio e ottobre in tutta la provincia di Foggia arrivano fino a 6mila persone per il lavoro stagionale agricolo. Nel ghetto di Rignano, dove si organizza il campo lavoro sono circa 1800, provenienti dall’Africa: Camerun, Senegal, Mali, Burkina Faso. A questi si aggiungono gli altri che risiedono nella ex pista dell’aeroporto militare di Borgo Mezzanone, circa 450, che vengono invece da Costa d’Avorio, Somalia, Nigeria, Ghana. Infine c’è un gruppo di 300 bulgari che risiede in piccole case isolate», spiega padre Arcangelo Maira, scalabriniano, responsabile dell’iniziativa "Io ci sto fra i migranti”, al portale informativo "Altrodadire" sostenuto dalla fondazione Comunicazione e cultura della Cei.

«Chi partecipa a questa iniziativa sceglie di impegnarsi concretamente per abbattere le ingiustizie e le disuguaglianze, i pregiudizi, la riduzione a schiavitù. L’esperienza concreta favorisce la sensibilizzazione ai temi dell’immigrazione e crea occasioni di incontro e comprensione verso fenomeni ben più complessi di quelli raccontati sinteticamente, e a volte erroneamente, in tv», sottolineano gli organizzatori.

La sede del campo è Borgo Mezzanone, una frazione di Manfredonia, vicino Foggia. I partecipanti sono ospiti negli spazi resi disponibili dalla comunità parrocchiale, dove si dorme su materassini a terra. La giornata tipo prevede la messa mattutina, colazione e formazione. Poi nel pomeriggio viene organizzato il servizio ai migranti. Per tanti partecipanti si tratta di un’esperienza dirompente: ci sono giovani che hanno cambiato indirizzo di studio, orientandosi al sociale.

Nella gallery alcune immagini del campo di lavoro "Io ci sto fra i migranti" del 2014

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