Cooperazione & Relazioni internazionali

Rondine, la onlus italiana candidata al Nobel per la Pace

La realtà sociale sarà il 6 agosto a Cascina Triulza a presentare il proprio modello che si basa su una premessa essenziale: fermare la guerra è il primo imprescindibile passo per “nutrire il pianeta”

di Redazione

Rondine Cittadella della Pace, l’unica associazione italiana candidata ufficialmente al Premio Nobel per la Pace si presenta nella vetrina mondiale di Expo per proporre un nuovo modello di cittadinanza universale che si fonda sulla capacità di nemici di poter vivere in pace e su una premessa essenziale: fermare la guerra è il primo imprescindibile passo per “nutrire il pianeta”.

Una convinzione vera, non una provocazione quella che sarà presentata durante l’iniziativa, che si terrà il prossimo 6 agosto, alle ore 21, all’interno degli spazi della Cascina Triulza – Padiglione della Società Civile EXPO 2105 e che rientra nel grande progetto “Il senso ritrovato”, promosso da Planet Life Economy Foundation in occasione dell’Expo 2015 di Milano. Durante la serata sarà presentata la performance artistica ‘Dissonanze in accordo’ che sarà introdotta dagli interventi di Bruno Pasquino, Commissario Generale Expo Milano 2015, Sergio Silvotti, Presidente Fondazione Triulza, Alessandro Curti, AD Curti socio PLEF e sponsor del progetto “Il Senso Ritrovato” e Franco Vaccari, Presidente Rondine.

Mentre il mondo intero si riunisce in 130.000 metri quadri, nel breve e grandioso spettacolo umano di Expo, in uno spazio facilmente fruibile, segnato da confini apparentemente inesistenti tra culture e identità, i giovani provenienti da luoghi di guerra, svelano una vicenda umana permanente e silenziosa che si realizza in 1.600 metri quadri, perché impossibilitati ad incontrarsi da decenni, bloccati da muri e fili spinati che segnano confini tragici tra culture e identità prossime, lingue e tradizioni che avevano vissuto in pace.

Mentre a Milano assistiamo ad un investimento per una bellezza spettacolare che vanifica la coscienza dei confini e si consuma in poco tempo, Rondine investe da diciotto anni, ogni giorno, nella forza morale dei giovani, frenati da invalicabili confini, ma pronti a consumarli e distruggerli come un esercito di soldati di pace pronti a partire dalla campagna toscana per abbattere barriere fisiche e mentali che spezzano vite e impediscono la crescita dei popoli.

L’incontro tra Expo e Rondine può essere un'occasione unica di incontro per fare un passo concreto nel cammino della convivenza giusta e pacifica fra persone e popoli. Un piccolo ma potente modello che dimostra come la convivenza tra persone, che la storia ha definito nemiche, cresciute nell’odio e nel desiderio di vendetta, siano in grado di aprire la propria mente superare i propri limiti senza rinunciare alla propria identità ma pronti a combattere per costruire un mondo giusto tornando nei propri paesi e lavorando a tutti livelli per trasformare il tessuto sociale, la politica e le istituzioni.

Attraverso il modello della Cittadella della Pace si acquisiscono strumenti, conoscenze e consapevolezza per capire che umanizzare la terra è possibile, anche nei luoghi dimenticati o incarcerati nell'odio di guerre e conflitti decennali. Per dire che dobbiamo scarcerare territori e popoli, per nutrire davvero il pianeta.

Un dialogo tra questi due punti di vista può essere un'occasione storica, invitando a pensare e ad agire, a compiere gesti di vera innovazione sociale e umana, ad avanzare in un pianeta fecondo e pacificato.

Abitare è sinonimo di verità umana. Senza questa verità i luoghi diventano di plastica anche se costruiti con materiali ecocompatibili.

Rondine può dare un piccolo contributo perché Expo sia un luogo più umano e ancor di più un'occasione formidabile di umanizzazione del pianeta perché ogni uomo e donna che attraverseranno i padiglioni di Milano vorranno contribuire a rendere il mondo il luogo che vorrebbero e con Rondine potranno contribuire a realizzalo.

La performance artistica “Dissonanze in accordo”
“Dissonanze in accordo” è un racconto che vuole accompagnare tutti noi verso il superamento del conflitto, guidarci dalla consapevolezza della guerra e alla sua soluzione verso la pace.
Le testimonianze “vere” degli studenti di Rondine Cittadella della Pace narrano di vicende vissute in prima persona, storie di odio che si tramanda di generazione in generazione; spiegano come un “presunto nemico” si possa trasformare in una persona come loro, abbattendo quelle categorie culturali, che costringono molti come dentro ad una prigione.
Una storia si ripete nel corso dei secoli: queste testimonianze, infatti, anche se molto vicine nel tempo, ci riportano attraverso il ricordo, ai giorni del primo conflitto mondiale e poi al secondo allargandosi poi a tutti i luoghi di conflitto del pianeta, dal microcosmo della famiglia, fino alla dimensione più ampia del “popolo contro popolo”. L’intensità del loro racconto sarà sottolineata dall'incontro con la musica grazie all’Ensemble Rondine. Parole e musica dialogano tra loro, si fondono in un'unica voce, le dissonanze lentamente si accordano, per comunicare un messaggio nuovo.


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