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L’asilo nido che accompagna i genitori al lavoro

A Lecce, Napoli e Palermo sono in arrivo 61 nuovi posti nido, grazie al sostengo del bando “Un nido per ogni bambino - Area del Mezzogiorno" di Fondazione Mission Bambini e Fondazione CON IL SUD. Premiati i progetti che mettono al centro l’intera famiglia e non solo il bambino.

di Redazione

Al Sud sono in arrivo 61 nuovi posti nido, di cui 25 (pari ad oltre il 40%) destinati a bambini appartenenti a famiglie in condizione di svantaggio sociale ed economico. Sono questi i numeri della quinta annualità del bando “Un nido per ogni bambino – Area del Mezzogiorno”, di Fondazione Mission Bambini e Fondazione CON IL SUD rivolto ad organizzazioni non profit che intendessero potenziare o avviare nuovi servizi alla prima infanzia in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia. Grazie alle cinque edizioni del Bando “Un nido per ogni bambino – Area del Mezzogiorno”, tra il 2011 ed il 2015 sono stati finanziati nel Mezzogiorno 41 nidi.

Il Bando, chiuso lo scorso aprile, ha messo a disposizione 137.000 euro. I nuovi posti saranno creati attraverso il sostegno a due nidi esistenti: il nido “La tribù dai piedi scalzi” di Lecce gestito dalla cooperativa sociale L’Impronta (contributo di 33.800 euro) e il “Centro Infanzia Pizzicalaluna” di Napoli gestito dalla cooperativa sociale Solidee (contributo di 38.600 euro). Altri posti saranno creati grazie al sostegno ad un nuovo nido che aprirà a Palermo e sarà gestito dalla cooperativa sociale Pueri (contributo di 65.000 euro su due annualità).

I contributi sono andati ai progetti che più di altri erano caratterizzati dagli “elementi premianti” introdotti quest’anno dal Bando per promuovere un nuovo modello di gestione del servizio “nido”, attento alla sostenibilità economica e che veda al centro l’intera famiglia e non solo il bambino. In questi nidi così si trovano servizi inusuali: servizi di orientamento e inserimento lavorativo rivolti ai genitori, proposte flessibili per l’accudimento dei bambini in orari e giorni di tradizionale chiusura del nido, integrazione delle famiglie straniere. Le famiglie vengono inoltre coinvolte attivamente, attraverso la valorizzazione delle competenze personali dei genitori, la partecipazione dei genitori agli organi collegiali, la programmazione congiunta, l’autogestione da parte dei genitori di alcuni servizi e attività complementari e la presenza di attività di raccolta fondi a sostegno delle attività del nido.

Foto di Vittore Buzzi