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Presentata la legge che vieta la pubblicità all’azzardo

Già 211 deputati hanno firmato la proposta, che a questo punto mira in alto. Mira a essere calendarizzata e discussa già dopo l'estate. «Dobbiamo andare oltre schieramenti e divisioni» ha sottolineato il primo firmatario Lorenzo Basso

di Marco Dotti

«Dobbiamo armarci di pragmatismo e cominciare a incidere». Ne è convinto l'onorevole Lorenzo Basso che, con i cofirmatari Mario Berna e Rosanna Scopelliti, davanti a decine di rappresentanti e attivisti di associazioni e movimenti antiazzardo ha illustrato questa mattina alla Sala stampa di Montecitorio, il progetto di legge che mira a introdurre in ogni forma e su ogni piattaforma (fisica e online) il divieto assoluto di pubblicità del gioco d'azzardo.

Già 211 deputati hanno firmato la proposta, che a questo punto mira in alto. Mira a essere calendarizzata e discussa già dopo l'estate se – rimarca Basso – «sapremo andare oltre schieramenti e divisioni». Sberna ha poi ricordato che «in gioco», su questo punto, possono esserci grandi interessi economici, ma primario è «l'interesse al bene comune. Un bene comune – ha ricordato Carlo Cefaloni di Slot Mob – che non può prescindere da una questione di democrazia, ossia «chi decide?” I cittadini e i loro rappresentanti? O i poteri finanziari che si declinano nell'azzardo di massa?»

Intervenendo nel corso del dibattito, il sociologo Maurizio Fiasco ha ricordato che intervenire sulla pubblicità dell'azzardo significa smontare un vero dispositivo: quello attraverso cui il sistema dell'azzardo industriale diffuso e di massa – che si regge soprattutto sulle somme “giocate” dai giocatori patologici – crea il meccanismo di rinforzo della dipendenza. Non si tocca, dunque, un nodo qualunque della questione, ma una pietra angolare del sistema la pubblicità come elemento nella costruzione della dipendenza e nella legittimazione di un disvalore diffuso ma che la società civile sa riconoscere come tale».


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