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L’accessibilità mappata e condivisa con IWheelShare

Un'app che permetterà di recensire luoghi senza barriere e a misura delle diverse disabilità. Nata da un'esperienza personale dei fratelli francesi Audrey e Lucas Savignet vede il suo sviluppo grazie al crowdfunding puntando alla condivisione

di Antonietta Nembri

Mappare i luoghi accessibili alle persone con disabilità e farlo in modo collaborativo. È questa l’idea di un’applicazione lanciata in Francia, ma dal nome che gioca con l’inglese: suona come I will share, io condividerò, ma nella grafia richiama la wheelchair ovvero la sedia a rotelle. Si tratta di IWheelshare, un’applicazione internet che – ideata lo scorso anno – proprio ai primi di luglio, grazie al crowdfunding su ulule.com, ha raccolto 15mila euro che ne hanno permesso lo sviluppo su Android. La fase di test dell’applicazione proseguirà per tutta l’estate e a settembre è previsto il rilascio per il grande pubblico. L’obiettivo finale è quello di sviluppare l’app per diverse piattaforme e supporti.
(Qui sotto il video diffuso in occasione della campagna di crowdfunding)

Un’applicazione che nasce dall’esperienza della sua creatrice, Audrey Savignet che, come racconta nel sito dell'iniziativa, a gennaio del 2014 desiderava trascorrere alcuni giorni di vacanza con il fratello minore Lucas, divenuto paraplegico due anni prima e che fino a quel momento aveva vissuto soprattutto nel centro di riabilitazione. Ma ecco la scoperta: fuori da un centro completamente accessibile gli ostacoli non mancano. Anche luoghi apparentemente privi di barriere, grazie ai sopraluoghi degli amici, presentano problemi inaspettati. Gli esempi citati sono due. Il primo è un’uscita serale con gli amici per andare al cabaret, qui un addetto del locali gli rifiuta l’ingresso con il pretesto che Lucas avrebbe potuto rappresentare un pericolo per lui e per gli altri. Un’altra volta al cinema si è ritrovato bloccato al termine dello spettacolo perché il personale se ne era andato e quindi non poteva più chiamare l’ascensore.

Da questi episodi l’idea di recensire i luoghi, ma come fare per rendere le informazioni note a tutti? La risposta è l’applicazione che vede la luce in queste settimane e che permetterà di condividere le esperienze quotidiane, geolocalizzandole su una cartina condivisa, sia che siano positive sia che non lo siano, lasciando libertà di espressione. Due gli hashtag identificati: #BâtonsDansLesRoues (ovvero bastoni tra le ruote) e #ÇaRoule (questo funziona).

Accanto al sito anche un blog che ha l’obiettivo dichiarato di «promuovere una visione positiva e umoristica della disabilità». L’ideale di IWhellShare è una società inclusiva ed equa dove possano coabitare su un piano di eguaglianza persone in qualsiasi condizione. «Una società in cui la disabilità non è una fonte di marginalità, ma una passerella verso la reciproca comprensione, lo sviluppo personale e il benessere collettivo» si legge nelle motivazioni del progetto sulla piattaforma di crowdfunding.

IWheelShare punta a ridurre le distanze tra persone con disabilità e non, con la preoccupazione soprattutto di identificare i punti di miglioramento invece di fermarsi alla mera denuncia di ciò che non funziona.


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