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Cooperazione & Relazioni internazionali

Oxfam: “Il controllo delle frontiere marittime non basta a salvare vite”

Oxfam lancia un appello urgente per l’apertura di canali di immigrazione legale che prevengano nuove tragedie. Oltre 2 mila le vittime dall’inizio dell’anno

di Redazione

All’ìndomani dell’ennesima tragedia avvenuta nel Mediterraneo, Oxfam Italia che con il suo lavoro è impegnata nell’accoglienza dei richiedenti asilo in Italia, stimolando anche il loro impegno concreto a servizio dei territori in cui essi risiedono, chiede che priorità assoluta nell’Agenda UE sull’immigrazione sia l’individuazione di nuovi e più ampi canali di immigrazione legale, sia per le persone bisognose di protezione internazionale, che per chi si mette in viaggio in cerca di opportunità di vita migliori per sé e la propria famiglia.

L'organizzazione esprime cordoglio per le vittime del terribile naufragio, questa volta avvenuto a poche miglia dalle coste libiche, ma anche grande indignazione nei confronti di una politica europea che, al di là degli aridi calcoli sulle quote di migranti e rifugiati da spostare e ricollocare tra i vari paesi, non sembra essere in grado di affrontare le vere cause di una tragedia che dall’inizio dell’anno ha causato più di 2000 vittime.

“Le prime stime parlano di 25 corpi recuperati, ma siamo ancora lontani dal conoscere esattamente il numero delle vittime di questa ennesima tragedia, se mai riusciremo ad averne un conteggio esatto. – afferma la direttrice dei programmi e delle campagne in Italia di Oxfam, Elisa Bacciotti – Uomini, donne, anziani e bambini, che hanno il diritto a non dover metter a repentaglio la loro vita, semplicemente perché costretti a fuggire da guerre, persecuzioni e povertà nei loro paesi di origine. Ma al contrario devono ad essere accolti e protetti nel modo migliore. L’Europa non può accettare che questa situazione prosegua ulteriormente”.

Oxfam esprime un forte apprezzamento per il potenziamento delle operazioni europee di ricerca e salvataggio, che, dalla fine di aprile, hanno consentito di salvare migliaia di vite umane. “Ringraziamo chi si è impegnato nelle attività di soccorso, che hanno visto coinvolti numerosi mezzi e, anche in questo frangente, tratto in salvo centinaia di migranti. Tuttavia dobbiamo riconoscere che, al di là dell’impegno di uomini e mezzi, il Sistema Europeo di Asilo, espressione della precisa volontà politica dei 28 Stati Membri, non sembra riuscire a trovare per questi “disperati” un’alternativa politica, in grado di garantire protezione e tutela dei diritti. – continua Bacciotti – Queste ormai continue tragedie non sono, purtroppo, che la dimostrazione evidente che aumentare il controllo delle frontiere marittime semplicemente non è sufficiente per salvare la vita a queste persone”.


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