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Friuli, stop ai servizi per bambini autistici: «Cara Serracchiani, se ci sei batti un colpo»

La Fondazione Bambini e Autismo onlus di Pordenone costretta a sospendere le sue attività a causa della mancanza di pagamenti da parte della Regione Friuli Venezia Giulia e delle Aziende per l’Assistenza Sanitaria regionali. Una decisione sofferta, maturata in mancanza di una convenzione da tutti auspicata ma mai firmata

di Redazione

La Fondazione Bambini e Autismo di Pordenone, centro di eccellenza a livello nazionale per i servizi che da 17 anni offre alle persone con autismo e alle loro famiglie, è costretta a sospendere le sue attività a partire da lunedì 17 agosto a causa della mancanza di pagamenti da parte della Regione Friuli Venezia Giulia e delle Aziende per l’Assistenza Sanitaria regionali.

Questo grande disagio che si riverserà su bambini, adulti e famiglie, è dovuto ad un abnorme ritardo da parte della Direzione Centrale della Salute di Trieste. La Regione Friuli Venezia Giulia, infatti, pur avendo stanziato i finanziamenti storici per le attività della Fondazione rivolte ai cittadini residenti, non è riuscita a tutt’oggi a stilare una bozza di convenzione, nonostante vi siano rapporti regolamentati da anni tra Fondazione e Regione.

«Per mesi non vi è stata una interlocuzione fluida ed efficace con la Regione», dice il dottor Davide Del Duca, direttore della Fondazione. «Abbiamo richiesto innumerevoli volte di essere ricevuti dall’assessore e dal direttore centrale i quali non hanno evidentemente ritenuto urgente mettere in sicurezza un ente non profit come la Fondazione che dà lavoro ad oltre 45 dipendenti. Così l’assenza di interlocutori e l’assenza di decisioni operative rispetto a provvedimenti presi a livello centrale come l’accreditamento sanitario della Fondazione (che però escludeva tutta la parte delle prestazioni socio-sanitarie residenziali e semiresidenziali che la Fondazione eroga da anni), ha richiesto, in sede di assestamento di bilancio, un ripristino di un capitolo del sociale che negli anni precedenti racchiudeva l’intero pacchetto di finanziamenti per l’attività istituzionale della Fondazione. Nonostante il direttore dell’area di intervento dei servizi sociali e dell’integrazione sociosanitaria, ora responsabile per quel capitolo di spesa, abbia compreso l’urgenza di risolvere la questione e si sia dichiarato disponibile a firmare una convenzione simile a quella firmata negli ultimi 10 anni, non si è addivenuto a nulla; il che ci fa pensare che ci siano interferenze incomprensibili anche in tale sua volontà che ostacolano a tutt’oggi la chiusura della convenzione».

Dalla convenzione regionale derivano anche tutti i rapporti con le altre aziende regionali ed extraregionali che dunque da gennaio non hanno mai pagato alcuna prestazione. La scelta di sospendere i servizi fino a quando non saranno firmate tutte le convenzioni necessarie a coprire le spese delle prestazioni (peraltro già erogate in questi 8 mesi) e fino a quando non saranno date ampie e fondate rassicurazioni per il 2016 (le convenzioni ancora da firmare scadrebbero comunque il 31 dicembre 2015), pur se dolorosa è stata valutata dalla direzione della Fondazione come l’unica possibilità rimasta alla quale si è dovuti ricorrere. La direzione rende noto che è fortemente dispiaciuta e si scusa in anticipo per i disagi che tale atto provocherà, ma allo stesso tempo ricorda a chi questi disagi subirà che la situazione era ormai insostenibile.


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