Famiglia & Minori

L’hotel-atelier con vista sull’arte

Viaggio in un luogo unico al mondo. A Castel di Tusa, un villaggio di pescatori tra Palermo e Messina, Antonio Presti ha realizzato l’Art Hotel Atelier, un albergo-museo unico, affacciato sul mare: 23 stanze su 40 sono state decorate da artisti internazionali e sono veri capolavori di arte contemporanea

di Cristina Barbetta

Il percorso del sogno dell’arte inizia qui, a Castel di Tusa. In questo villaggio di pescatori tra Palermo e Messina, Antonio Presti, artista-mecenate siciliano, ha realizzato l’Art Hotel Atelier, un albergo-museo unico, affacciato sul mare: 23 stanze su 40 sono state decorate da artisti internazionali e sono veri capolavori di arte contemporanea.
Nell’albergo si abita l’arte: è un viaggio emozionale, che porta alla scoperta di sé , trasforma il viaggiatore, lo interroga, lo fa entrare in contatto con la sua identità.

Presti realizza l’utopia dell’arte perché, come spiega, «l’opera d’arte si realizza pienamente solo con la presenza e l’uso della stanza da parte del visitatore, che è parte integrante dell’opera». L’opera d’arte diventi tu, viaggiatore, e la stanza si trasforma, è sempre diversa a seconda di chi la vive.

Tra gli artisti e le personalità che hanno decorato le stanze: Mauro Staccioli, Piero Dorazio, Pepi Morgia, Danielle Mitterand , Hidetoshi Nagasawa, Paolo Icaro, Maria Lai, e Renato Curcio. Molte delle stanze sono state realizzate in collaborazione con lo stesso Presti, come la Stanza del Profeta, dedicata a Pasolini, un’opera di Antonio Presti, Dario Bellezza e Adele Cambria, che ha pareti di terra e paglia in omaggio al “Fiore delle mille e una notte”.

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Naturale prosecuzione del viaggio alla scoperta del sogno dell’arte è la Fiumara d’Arte, il più grande parco all’aperto di arte contemporanea in Europa, realizzato nel 1986 da Presti nel territorio di Tusa con la collaborazione di grandi artisti e donato alla collettività, perché Presti da sempre dona arte e bellezza senza chiedere nulla in cambio.

Dalla spiaggia, proprio di fronte all’Art Hotel Atelier, si scorge in lontananza su un’altura, come un’apparizione, la Piramide- 38°Parallelo di Mauro Staccioli, una delle opere monumentali del Parco della Fiumara d’Arte.
La Piramide (2010) si erge potente dal suolo ferroso per 30 metri di altezza ed è una presenza viva, in dialogo con l’ambiente circostante e con i visitatori. La prima opera del Parco a essere realizzata è La materia poteva non esserci di Pietro Consagra, che Antonio Presti dedica alla memoria del padre, mancato nel 1982. Presti decide di donare l’opera alla collettività e nasce così l’idea di creare il Parco della Fiumara d’Arte. Composto da sculture monumentali, il Parco si sviluppa in un vasto territorio di grande e aspra bellezza, che si estende sulla costa, ma soprattutto nell’entroterra, tra le foreste dei Nebrodi e delle Madonie.

La storia della Fiumara d’Arte è una storia di indifferenza e di opposizione da parte delle istituzioni durata 25 anni, finché nel 2006 una legge regionale riconosce il Parco.
Ora è in corso un restauro delle opere del Parco, che versavano in stato di degrado e abbandono, grazie a fondi europei per oltre due milioni di euro. La direzione artistica è affidata a Presti.
Il restauro delle opere della Fiumara , spiega Antonio Presti, «vuole restituire contemporaneità alle opere: è un restauro unico perché accanto al restauro conservativo per le opere degli artisti non più in vita, come Tano Festa, Piero Dorazio, e Piero Consagra verrà applicato il restauro rigenerativo per le opere degli artisti viventi, come Italo Lanfredini, Paolo Schiavocampo, Graziano Marini e Mauro Staccioli, un restauro in cui l’artista può cambiare l’opera nel segno e nella forma, rigenerandola».
Si sono conclusi, tra giugno e luglio, i restauri di Monumento a un Poeta Morto, di Tano Festa, noto come Finestra sul Mare, una cornice di 18 metri “che tenta di incorniciare il mare”, e di La materia poteva non esserci di Pietro Consagra, mentre l’intero restauro del Parco deve concludersi tra ottobre e novembre prossimi.

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«Questi riconoscimenti non devono arrestare lo spirito innovativo, creativo e militante di tutta la mia vita e la mia missione di consegnare un futuro di bellezza e trasformazione»

E’ questa la semina della Bellezza per le generazioni future.

Le foto sono della Fondazione Fiumara d'Arte.


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