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Famiglia & Minori

Crollano le borse di studio, petizione degli studenti contro il nuovo Isee

Secondo Link Coordinamento Universitario le nuove regole dell'Isee stanno penalizzando eccessivamente gli studenti universitari: il 25% sarebbe ora escluso dalle borse di studio. Per questo lancia la petizione #iononrinuncio. Ma il Ministero aveva già previsto: «Sono famiglie più ricche, l'Isee avrà un impatto maggiore». Si tratta di un aumento medio di 2mila euro: basta davvero a spiegare questa debacle?

di Sara De Carli

La stime, in ordine sparso, parlano di 1.700 borse di studio in meno soltanto in Lombardia. Per Link Coordinamento Universitario però i dati delle borse di studio non più assegnabili per effetto del nuovo Isee sono ancora più preoccupanti: il 25% degli studenti ne rimarrebbe escluso. Se osserviamo le domande di borsa arrivate, in Toscana si registra un calo del 25%, in Puglia il picco negativo arriva al 30% e in Emilia al 18%. Altro che il calo del 10% di cui si era parlato fino ad oggi. Per questo Link ha lanciato la petizione #iononrinuncio per chiedere al Ministero di abolire l’Ispe come parametro scisso dall’Isee per l’accesso ai benefici del DSU; che la soglia Isee venga rimodulata a livello nazionale alzando il massimale a 23000 euro in modo da mantenere una percentuale tra idonei e richiedenti in linea con quella dell’anno scorso (basandosi su dati del Ministero del Lavoro); che sia effettuata una sanatoria per coloro che quest’anno hanno il parametro Isee entro la soglia massima prevista da ciascun bando regionale ma che non risultano idonei causa Ispe. La petizione, lanciata il 4 settembre, ha già raggiunto le 1.400 firme, mentre il gruppo su Facebook ha quasi 1.800 membri.

Alla voce “Università”, il report presentato dal Ministero sui primi tre mesi di attuazione del nuovo Isee, diceva che in effetti più della metà delle famiglie aveva visto aumentare il proprio Isee. La media dell’ISEE per gli universitari è di 21.915 euro, circa 2mila euro in più rispetto alla media calcolata tra i soli universitari con il vecchio Isee, che sarebbe di 19.879 euro.

Si tratta di prestazioni che presentano una accentuata stagionalità legata all’avvio dell’anno scolastico o accademico, sono dati che vanno presi con cautela estrema, diceva il report. E tuttavia gli studenti universitari rappresentavano l’8% delle DSU analizzate. Si tratta di famiglie in generale più ricche di quelle che accedono complessivamente a servizi con DSU: osservando complessivamente le DSU gli ISEE nulli erano il 16,2% con il vecchio Isee e il 17,2% con il nuovo, fra le sole domande relative all’Università gli Isee nulli sono soltanto il 2,9%, meno di un quinto che nella popolazione complessiva.

Gli ISEE sopra i 30.000 euro sono oltre cinque volte la quota nella popolazione totale dove erano il 5,1% con il vecchio Isee e sono complessivamente il 6,7% con il nuovo. Quello degli universitari è quindi l’unico gruppo di popolazione Isee con una quota significativa di frequenza oltre i 30.000 euro: oltre un quarto della popolazione. La media dell’ISEE per gli universitari è di 21.915 euro, due volte e mezza la media delle famiglie che presentano DSU, che si ferma a 8.737 euro (con il vecchio Isee la media tra i soli universitari era 19.879 euro, quindi stiamo parlando di circa 2mila euro in più rispetto all’anno scorso). L’incremento della media nel passaggio dall’ISEE vecchio al nuovo è di circa il 10%; un po’ più basso l’incremento della mediana (+7,5%). Tra chi chiede agevolazioni per l’università, le famiglie che hanno un ISEE più alto dopo la riforma sono il 51,4% (nel complesso invece solo il 35% delle famiglie ha visto aumentare il proprio Isee), chi l’ha visto diminuire è il 40,8% contro il 45,3%, mentre solo per meno dell’8% delle famiglie è rimasto uguale (contro il 19,7% complessivo).

La risposta del Ministero? C'era già nel report pubblicato a giugno: «La direzione dei cambiamenti non è sorprendente. La popolazione universitaria è profondamente diversa dal resto della popolazione ISEE e lo è sempre stata. Non è compito di questo report interrogarsi sulle ragioni di tale diversità, ma in presenza di una popolazione più "ricca", un ISEE più selettivo – come richiesto dal legislatore – non potrà che avere un impatto maggiore». Cambierà idea ora?


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