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Cooperazione & Relazioni internazionali

In Serbia è emergenza bambini

SOS Villaggi dei Bambini aprirà alla stazione ferroviaria di Belgrado, in Serbia, uno Spazio Bambini. Insieme ad altre ong si sta pensando di creare un vero Centro di Accoglienza, perché quelli esistenti sono lontani dalle rotte verso il cuore dell'Europa

di Redazione

SOS Villaggi dei Bambini aprirà a Belgrado, in Serbia, uno Spazio Bambini per rispondere all’emergenza dei migranti. Lo Spazio Bambini sarà davanti alla stazione ferroviaria e degli autobus, il luogo in cui la maggior parte delle famiglie vulnerabili provenienti da Siria, Pakistan, Iraq e altri paesi africani e asiatici, si fermano prima di proseguire verso il nord della Serbia (dove ci sono i campi di accoglienza di Kanjiza e Subotica) o verso il confine serbo-ungherese per entrare in Europa. Nello Spazio ci saranno degli educatori e uno Sportello gestito da SOS Villaggi dei Bambini e Comune di Belgrado, per dare informazioni in lingua araba e fornire cibo, vestiti e cure sanitarie.

«In questa zona ci sono dalle 500 a 1.500 persone che soggiornano tra le 24 e le 36 ore in pessime condizioni. I servizi igienici sono insufficienti, mancano le docce e uno spazio dove lavare indumenti. Mancano cibo e un’assistenza medica adeguata. Il tutto è reso più difficile dalla scarsa conoscenza delle lingua. I cittadini di Belgrado hanno messo a punto azioni individuali per aiutare i migranti, dando cibo o abiti e ci sono molte ONG che cercano di organizzare la raccolta e la distribuzione di aiuto. Era importante creare un punto di accoglienza per i bambini e per dare gli aiuti di prima necessità. Sarà necessario creare un Centro di Accoglienza per rispondere all’emergenza, per ora distribuiremo confezioni di alimenti per l'infanzia, pannolini e risponderemo alle necessità dei neonati e dei bambini piccoli, dal sostegno alimentare a quello sanitario. Stiamo prevedendo anche pacchi per l’igiene per le donne e coperte e cappotti per l’arrivo del freddo», racconta un responsabile del Progetto.

La situazione più drammatica riguarda i centri di accoglienza di Presevo (sul confine con la Macedonia), Kanjiza, Subotica (sul confine con l'Ungheria) e Belgrado (la capitale). Nel centro di accoglienza di Kanjiza SOS Villaggi dei Bambini finanzierà i costi per l’assunzione di infermieri. Proprio in queste ore SOS Villaggi dei Bambini, UNICEF, Save the Children, Croce rossa e UNHCR stanno lavorando insieme per affrontare l’emergenza: l’idea è quella di costruire un centro di accoglienza vicino a Belgrado. «I centri di accoglienza esistenti sono lontani dal percorso verso l'Europa occidentale. Per questo motivo le persone rimangono a Belgrado. Non sappiamo cosa succederà. Mancano strumenti e servizi per dare il giusto sostegno: tende, riscaldamento per l'inverno, docce, generatori, lavatrici e asciugatrici, prodotti alimentari e igienici, vestiti e scarpe calde, accesso ad internet, assistenza sanitaria. Andiamo incontro ad un clima più freddo e la chiusura del confine con l’Ungheria modificherà le traiettorie dei rifugiati. Le strutture statali per i bambini senza cure e i ricoveri per i bambini non accompagnati non hanno attrezzature, personale qualificato e traduttori», continua il responsabile di SOS Villaggi dei Bambini.

Photo bt Armend Nimadi / Getty Images


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