Attivismo civico & Terzo settore

Acri sottoscrive la Carta di Milano

Le Fondazioni di origine bancaria manifestano così la propria adesione ai principi e agli obiettivi delle iniziative promosse per sconfiggere denutrizione e malnutrizione senza perdere di vista la salvaguardia dell’ambiente

di Redazione

Acri, l’associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria, ha sottoscritto oggi, tramite il suo presidente Giuseppe Guzzetti, La Carta di Milano, promossa dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e il Protocollo di Milano, lanciato nei mesi scorsi dalla Barilla Center for Food & Nutrition Foundation. Ha inoltre espresso piena adesione e sostegno al Milan Urban Food Policy Pact, portato avanti dal Comune di Milano. Per l’occasione si è svolto a Expo un incontro alla Cascina Triulza sull’impegno delle Fondazioni riguardo al tema “Nutrire il Pianeta”.

«Gli impegni che ci assumiamo oggi aderendo a Carta e Protocollo», ha detto Guzzetti «sono da sempre sottesi a molte scelte delle nostre Fondazioni, alla loro identità e alla loro cultura, e compaiono al centro di parecchi loro interventi. Innanzitutto ci sono quelli rivolti al mondo della scuola, dove portiamo avanti da anni tante iniziative di educazione ambientale e alimentare, con laboratori didattici extracurricolari per insegnare ai ragazzi a salvaguardare le risorse, a riciclare e a nutrirsi bene. Poi c’è l’impegno per contrastare la fame nelle nostre città, perché combattere la fame nel mondo è un percorso che inizia da casa nostra». Guzzetti ha ricordato molti progetti delle Fondazioni; fra tutti anche due realizzati insieme da più Fondazioni con il coordinamento dell’Acri: Ager e Fondazioni for Africa Burkina Faso. Ager sostiene la ricerca in settori che rappresentano l’eccellenza agroalimentare italiana. «Siamo convinti che incentivando la produzione agricola sostenibile e puntando su innovazione, ricerca e qualità, quello agroalimentare possa diventare sempre più un settore che contribuisce in maniera determinante allo sviluppo del Paese», ha affermato. Fondazioni for Africa Burkina Faso si propone invece di garantire la sicurezza alimentare e il diritto al cibo a 60mila persone in uno dei paesi più poveri al mondo e i focus su cui punta sono: la riorganizzazione delle filiere agricole e della distribuzione dei prodotti, la migliore dotazione tecnologica per i produttori, la microfinanza, il coinvolgimento delle donne e dei migranti burkinabè in Italia.

«Il vostro impegno per la Carta di Milano è una risposta all’appello che nei mesi scorsi abbiamo rivolto a cittadini, imprese, associazioni e Istituzioni. Sono oltre 700 mila le firme raccolte finora e il 26 settembre presenteremo la Carta a New York durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite», ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina. «Un futuro sostenibile, in grado di garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti, è possibile. La lotta alla fame deve essere un obiettivo condiviso da tutti, nessuno escluso. Per questo abbiamo scritto la Carta di Milano anche per i bambini, con percorsi educativi a loro dedicati. Una parte importante dell'eredità che Expo lascerà al mondo».

Luca Virginio, vicepresidente della Fondazione BCFN, ha dichiarato: «Il Protocollo di Milano è nato nel 2013 da un’idea della Fondazione BCFN; ad oggi si è avvalso del contributo di oltre 500 esperti internazionali; più di 100 organizzazioni internazionali e 15.000 persone lo hanno firmato e lo sostengono. Il Protocollo di Milano è uno dei documenti che ha ispirato la Carta di Milano, la proposta di accordo mondiale per garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti voluta dal Governo italiano come eredità di Expo Milano 2015. Siamo molto lieti di ricevere l’adesione al Protocollo di Milano di un’organizzazione prestigiosa come l’Acri. È significativo che le Fondazioni di origine bancaria si impegnino concretamente per rendere il settore alimentare globale più sostenibile. Ci auguriamo che il loro sostegno possa incoraggiare anche altri nel settore privato a contribuire, nell’anno di Expo 2015, a combattere l’importante battaglia contro la fame, l’obesità, lo spreco alimentare e lo sfruttamento della terra».


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