Attivismo civico & Terzo settore

Forgood, sport gratis per 700 bambini

Sport Senza Frontiere lancia un grande progetto in partnership con diverse fondazioni per promuovere il benessere di 700 ragazzini disagiati a Milano, Roma, Napoli e Buenos Aires. Attività sportive ma anche monitoraggio sanitario e counselling psicologico

di Sara De Carli

Un bambino su cinque in Italia non fa sport, anche per colpa della crisi, che fa aumentare le famiglie che non possono permettersi di pagare un’attività sportiva regolare per i propri figli. In più, è accertato che più si è poveri peggio si mangia ed è proprio nelle condizioni socio-economiche delle famiglie che va ricercata la radice di errate abitudini alimentari e di stili di vita. In Italia l’obesità infantile è in forte aumento e ha raggiunto uno dei tassi più elevati tra i Paesi occidentali.

In questo quadro, Sport Senza Frontiere onlus presenta “Forgood. Sport è benessere”, un progetto innovativo ideato con Enel Cuore e Fondazione con il Sud e sostenuto anche da Fondazione Cariplo e Fondazione Charlemagne, con il patrocinio del CONI e in collaborazione con Fondazione Boca Socials – Ac Boca Juniors. L’obiettivo? Favorire il benessere attraverso lo sport in bambini e adolescenti con disagio socio-economico. «Lo sport ha lo straordinario potere di incidere profondamente sulle persone e quindi di influire sul cambiamento di tutta la società.
Per questo pensiamo che permettere a tutti di praticarlo, anche ai bambini più svantaggiati, elevi lo sport anche a veicolo di educazione, inclusione sociale e benessere di tutta la Comunità», ha detti Alessandro Tappa, Presidente di Sport Senza Frontiere.

A Milano, Roma, Napoli e Buenos Aires, 700 bambini e adolescenti svantaggiati provenienti da quartieri a rischio e particolarmente disagiati potranno frequentare corsi sportivi gratuiti presso le associazioni aderenti alla “rete solidale” di Sport Senza Frontiere e in più seguiranno un percorso di educazione alla salute integrato da uno screening e monitoraggio sanitario, affiancato da un counselling rivolto alle famiglie. Sport Senza Frontiere ha già all’attivo una rete di oltre 60 associazioni sportive, destinate ad aumentare man mano che altri bambini saranno inseriti. Gli sport praticati sono i più diversi, dall’atletica al calcio, dal rugby al tennis, dal nuoto alla danza, dall’arrampicata sportiva al golf, dal pentathlon moderno al triathlon, alle arti marziali.

Ritenendo il monitoraggio un momento fondamentale, il percorso sportivo ore sarà regolarmente monitorato dagli educatori di progetto per verificarne i progressi in termini di coordinazione motoria, socialità, rispetto delle regole, integrazione col gruppo. Dall’altro lato, lo screening sanitario accerterà le iniziali condizioni fisiche dei bambini che saranno costantemente monitorate nel tempo, grazie ad una rete di poliambulatori locali ai quali verranno fornite specifiche attrezzature sanitarie.

In ciascuna delle città-obiettivo il gruppo di lavoro sarà composto da un project coordinator, un team di educatori-coordinatori, uno psicologo, un mediatore culturale, gli istruttori sportivi afferenti alla rete sportiva solidale SSF;
 autisti (è previsto l’acquisto di pulmini per accompagnare i bambini al centro sportivo e alle visite mediche), un team di medici volontari con strutture sanitarie di riferimento. Il progetto quindi diventa anche un’opportunità per raccogliere dati e documentare concretamente i benefici dell’attività sportiva.

Il progetto prevede il coinvolgimento di diversi partner socio-assistenziali e sanitari, nonché delle scuole del territorio. La Comunità di Sant’Egidio è partner socio-assistenziale del progetto a Roma, Napoli e Buenos Aires e collabora nell’individuazione delle famiglie e dei minori da inserire nel progetto. A Milano le collaborazioni sono con la Cooperativa Farsi Prossimo, legata alla Federazione Caritas Ambrosiana e Medicina in Famiglia, un centro medico polispecialistico sostenuto da una rete solidale di medici specialisti che operano in favore di famiglie disagiate, che metterà a disposizione il proprio poliambulatorio. A Roma i partner sono l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che darà il suo supporto per le visite medico sportive e specialistiche, il protocollo sanitario e la campagna di
sensibilizzazione su nutrizione e stili di vita: l’Istituto di Medicina Solidale Onlus (IMES), che mette a disposizione il poliambulatorio del quartiere di Tor Bella Monaca, l’Universtià degli Studi di Roma Foro Italico. A Napoli il progetto si appoggia al Centro Ester, presente nel quartiere di Barra a Napoli, partner medico e partner socio-sportivo. A Buenos Aires la Fondazione del prestigioso club Boca Juniors sostiene il progetto accogliendo i minori destinatari nei corsi sportivi del club ed effettuando le visite mediche.


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