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Cooperazione & Relazioni internazionali

Rifugiati: altro che solidarietà, in Europa prevale il caos

Un rapporto presentato ieri a Bruxelles denuncia “l’ingiustizia monumentale” di cui sono vittime i richiedenti di asilo in 18 paesi europei. Il Consiglio europeo per i rifugiati e gli esiliati mette a nudo le incoerenze di politiche molto più “incoerenti” che “solidali”.

di Joshua Massarenti

Altro che solidarietà, qui prevale solo l’incoerenza di politiche di accoglienza europee ben lontane dalle scene di gioia che provengono dalla Germania. Così si può riassumere il rapporto pubblicato ieri dal Consiglio europeo per i rifugiati e gli esiliati sulle politiche di asilo attuate in 18 paesi europei. L'ECRE, come ricorda di un articolo di Le Monde, non è un’organizzazione qualsiasi. Basata a Bruxelles, ha partecipato al “progetto Asylum Information Database (Aida), che ha elaborato un rapporto molto dettagliato sulla situazione dell’asilo in Europa” (scaricalo qui). “Il nostro rapporto dimostra che per rendere il sistema di asilo più efficiente ci vuole maggiore Europa. Oggi i rifugiati sono vittime di un’enorme ingiustizia perché è andata in crisi la solidarietà dell’Europa", sostiene Michael Diedring, segretario generale di ECRE.

Al di là dell’ondata di emozioni che sta suscitando l’arrivo di decine di migliaia di migranti provenienti dalla Siria e dall’Irak, il Cere ci riporta con i piedi per terra ricordando che soltanto nel primo semestre 2015 sono state registrate oltre 300mila richieste di asilo (soprattutto in Germania, Francia, Italia e Ungheria), ai quali si aggiungono le 626 710 richieste del 2014. Cifre quindi ben superiori ai 160mila casi che gli Stati membri sono chiamati a spartirsi nelle prossime settimane, previo accordo tra i leader UE. Non solo. “Per avere successo, la spartizione dei richiedenti asilo dovrebbe comportare un processo rapido e flessibile che tenga conto delle preferenze dei candidati e, per quanto possibile, legandole alle specificità di ciascun Stato membro”.

In attesa che lunedì i ministri degli interni dell’Union Europea diano il semaforo verde alla proposta della Commissione UE, il Cere punta il dito contro le incoerenze delle politiche di asilo tra i paesi europei. In Finlandia, ad esempio, le richieste introdotte dagli eritrei sono state accolte al 100% contro 48% in Grecia e 26% in Francia. Per i siriani, il Cere evoca 96% riscontri positivi in Francia, 95% in Germania, 64% in Italia e 43% in Slovacchia.

Secondo la legislazione europea, l’UE dovrebbe fornire forme e procedure di protezione internazionale eque e coerenti. Ma così non è da quando una Direttiva del 2005 sulle condizioni di rilascio dello statuto di rifugiato ha concesso delle deroghe agli Stati Membri, assai liberi di fare ciò che li pare in base alle proprie esigenze.


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