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Cooperazione & Relazioni internazionali

Crisi rifugiati: il piano B dell’ONU

Per sopperire alla lentezza e alla divisione della politica europea, Antonio Guterres, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, lancia la proposta dei Reception center multi uso.

di Martino Pillitteri

«Non possiamo aspettare le conclusioni di nuovi vertici straordinari, che la palla passi dal Parlamento alla Commissione per poi avere l’ok del Consiglio Europeo per poi tornare a chissà quale organo istituzionale. Bisogna immediatamente realizzare e rendere operativi dei Reception center multi uso in Italia e in Grecia dove i rifugiati sono accolti, curati e assistiti in termini di vestiario, cibo e pernottamento. Questi centri devono anche identificare e registrare le persone in modo tale da stabilire chi ha veramente bisogno di protezione e procedere immediatamente al loro ricollocamento nei paesi membri anche sulla base delle esigenze linguistiche, culturali e familiari dei diretti interessati». E’ la proposta avanza da Antonio Guterres, il United Nations High Commissioner for Refugees oggi a Bruxelles a presentare, testuali parole, il suo Piano B.

Si tratta di un’evoluzione degli Hotspot, che a detta di Guterres non hanno molto senso così come sono pensati oggi. «In Grecia arrivano 4000 migranti al giorno. E’ categoricamente impossibile identificare 4000 persone in 24 ore considerando anche che molti si rifiutano di farsi prendere le impronte digitali». Ad usufruire del Piano B sono i 40 mila richiedenti asilo arrivati, o che arriveranno, tra il 15 agosto 2015 ed il 16 settembre 2017. La quota è quella approvata lunedì 14 settembre dal Consiglio Europeo.

L’alto commissario rilancia anche sulla questione dei modi legali di entrare in Europa. «C’è il bisogno di una politica dei visti più flessibili che permettano ai professionisti di talento e agli studenti di entrare in Europa con più facilità potendo anche circolare liberamente tra i paesi membri».
Tenendo fede al suo modo schietto di comunicare le sue idee, Guterres lancia anche un monito ai leader europei in merito alla propensione di alcuni paesi a non cercare il giusto compromesso facendo, di conseguenza, saltare il banco. «Se l’Europa non agisce unita» avverte l’alto commissario «essa diventerà anche irrilevante nel campo delle relazioni internazionali. Non è impossibile ritrovare l’unità. Quello che ci manca è il tempo. Il Piano B che ho illustrato oggi a Bruxelles può essere implementato immediatamente. L’indecisione europea» conclude Guterres «farà aumentare il numero della gente che soffre e permetterà ai trafficanti di continuare a fare il loro lavoro. Il caos e la confusione politica fanno comodo solo agli opportunisti e agli approfittatori tra cui anche i migranti che non provengono da zone dove è a rischio la loro vita».

Foto: getty


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