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Media, Arte, Cultura

Anche l’arte in marcia per i migranti

A Londra una manifestazione promossa da due star come AiWeiwei e Anish Kapoor. Partono dalla Royal Academy portando come simbolo una coperta. Con loro cammineranno migliaia di artisti

di Giuseppe Frangi

Sono due tra le grandi star dell’arte contemporanea. Ai Weiwei, cinese, e Anish Kapoor, indiano ormai naturalizzato inglese. Due artisti globali in ogni senso.

Per domani hanno promosso un gesto che sta riscuotendo grandi consensi nel web. Una marcia in solidarietà di tutti i rifugiati del mondo a cui sono stati invitati gli artisti che lavorano o gravitano su Londra. La marcia partirà alle 10 dalla Royal Academy, la prestigiosa istituzione che a partire dal 19 settembre ospiterà una grande mostra di Ai Weiwei, che è tra le mostre più attese dell’anno: l’artista cinese per l’occasione ha avuto il permesso di lasciare il suo paese, dopo anni in cui era rimasto senza passaporto e dopo aver assaggiato anche la prigione per aver sostenuto “potenze nemiche”.

La mostra è la prima grande retrospettiva a lui dedicata, dopo una serie di esposizioni che hanno creato un vero e proprio culto mediatico attorno alla sua figura.

Dal canto suo invece Anish Kapoor è stato al centro di un ripetuto sfregio ad una propria opera esposta in questi mesi nel parco della reggia di Versailles. Dirty Corner, questo il titolo, è stato oggetto di attacchi di ultras conservatori che hanno visto nell’installazione monumentale la metafora di una vagina.

AiWeiwei e Kapoor sono legati da amicizia al punto che quando lo scorso anno l’artista cinese lanciò un video virale in cui ballava lo “gnam gnam” come segno di libertà, anche Kapoor lo imitò per solidarietà. La loro è un’arte che ha corde sempre molto sensibili rispetto a tutte le violazioni dei diritti umani, in particolare rispetto ai diritti di espressione e di creatività

Ora che AiWeiwei ha avuto finalmente il via libera per arrivare in Occidente, si ritrovano fianco a fianco per una manifestazione in difesa dei diritti dei migranti. Porteranno come oggetto simbolo una coperta. E così faranno tutto gli artisti che risponderanno al loro appello


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