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Cooperazione & Relazioni internazionali

La Bozza Ue sui profughi è pronta. In settimana si cerca l’accordo

Nel testo è inserito il numero totale dei 120mila profughi da ricollocare, e in due allegati il numero attribuito a ogni Stato, che sarà ridistribuito da Italia e Grecia. Del totale di 15.600 dall'Italia, 4027 vanno in Germania e 3064 in Francia

di Redazione

L'emergenza migranti non si placa e, mentre prosegue l'esodo verso l'Europa di migliaia di profughi, i Paesi membri della Ue cercano di nuovo questa settimana un accordo sulla redistribuzione delle quote. Domani il Consiglio straordinario Ue degli Affari interni si pone l'obbiettivo di approvare la proposta della Commissione europea sulla redistribuzione di 120mila richiedenti asilo. L'accordo, spiega un funzionario europeo, è “saldo e fermo”, nonostante l'opposizione di tre Paesi dell'Est Europa: Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania. Altri Paesi dell'Est, invece, sembrano aver fatto dei passi avanti, fra cui Polonia e Ungheria. I diplomatici dei 28 Paesi Ue stanno in ogni caso cercando di arrivare a un accordo per consenso, ma, fa notare la fonte, i Trattati europei prevedono che si possa votare a maggioranza.

La bozza
E, mentre proseguono i lavori per cercare una soluzione alla crisi, arrivano anticipazioni su quanto previsto nella bozza della decisione legale: nel testo è inserito il numero totale dei 120mila profughi da ricollocare, e in due allegati il numero attribuito a ogni Stato, che sarà ridistribuito da Italia e Grecia. Del totale di 15.600 dall'Italia, 4027 vanno in Germania e 3064 in Francia

L'apertura dell'Ungheria
Fra i membri dell'Est l'Ungheria in particolare ha fatto sapere che parteciperà alla redistribuzione dei 120 mila, ma che rinuncerà a beneficiare della riallocazione di 54 mila richiedenti asilo dal proprio territorio. Anzi, secondo le ultime bozze dell'accordo di domani, accoglierà 306 rifugiati dall'Italia e 988 dalla Grecia. Il Consiglio Ue e la Commissione stanno ora valutando cosa fare dei 54 mila rifugiati a cui l'Ungheria ha rinunciato. Al momento l'idea prevalente è di costituire una sorta di “cuscinetto” di riserva, da utilizzare in caso di nuovi afflussi improvvisi di migranti. Se dopo 18 mesi non saranno individuati altri Paesi beneficiari, i 54mila rifugiati saranno redistribuiti da Italia e Grecia.


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