Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Comitato editoriale

Tutti i bambini contano, ma alcuni non vengono contati

Oltre 30 organizzazioni tra cui, oltre a Sos Villaggi dei Bambini, Global Alliance For Children, Save The Children, Terre des Hommes International, Better Care Network, Eurochild, Lumos di J.K. Rowling, chiedono all'Onu di inserire anche i minori privi di cure familiari nel monitoraggio degli SDGs

di Antonietta Nembri

Garantire che anche i bambini privi di cure familiari siano inseriti nel quadro di monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs – Sustainable development Goals). Gli obiettivi che definiscono l’impegno dei governi a sradicare la povertà e le disuguaglianze entro il 2030. Questo hanno chiesto alle Nazioni Unite Sos Villaggio dei Bambini e le altre principali organizzazioni che si occupano di infanzia.
Nel documento “Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile” (qui in inglese) adottato nei giorni scorsi dall’Assemblea generale dell’Onu si trovano gli SDGs che orienteranno la spesa di miliardi di dollari in aiuti internazionali nei prossimi 15 anni.

«Abbiamo scritto e presentato la lettera ai responsabili della creazione del Quadro di Monitoraggio dei nuovi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per colmare le lacune nei sistemi di indicatori e dati che attualmente rendono alcuni bambini invisibili o solo parzialmente rappresentati nelle statistiche. Questi bambini sono in gran parte i bambini con cui e per cui lavoriamo», racconta Claudia Arisi, Advocacy Advisor di Sos Villaggi dei Bambini Internazionale.

All’iniziativa hanno aderito molte organizzazioni perché, spiega ancora Arisi «hanno riconosciuto ormai da tempo che mancano meccanismi affidabili per il conteggio dei bambini che vivono fuori famiglia o senza cure. Alcune stime indicano che siano almeno otto milioni i bambini e ragazzi che vivono in istituti ed orfanotrofi. Molti non sono orfani», sottolinea. «L’obiettivo centrale dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è di non lasciare nessuno indietro, ma senza un corretto monitoraggio, rischiamo di non riuscire a proteggere i bambini privi di cure».

Tutti i bambini contano, ma non tutti i bambini sono contati. Di conseguenza, i bambini più vulnerabili al mondo sono invisibili. Non compaiono in nessuna statistica o raccolta dati”, questo l’incipit della lettera firmata da oltre 30 organizzazioni tra cui Global Alliance For Children, Save The Children, Terre des Hommes International, Better Care Network, Eurochild, Lumos di J.K. Rowling, World Childhood della Regina Silvia di Svezia. «Il quadro di monitoraggio globale dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile deve garantire di fare di più e meglio a favore dei bambini più vulnerabili del mondo, garantire, in primo luogo, che non siano più invisibili», conclude Arisi.

Partendo dal presupposto quindi che avere dati corretti sui bambini a rischio è fondamentale per comprendere le loro esigenze e quindi orientare le risorse in modo appropriato, la lettera prosegue con alcune raccomandazioni quali:
Assicurarsi che i bambini privi di cure familiari o a rischio di perderle siano rappresentati nella valutazione degli interventi per raggiungere gli SDGs attraverso dati disaggregati sulla popolazione infantile e sui giovani. Questo è fondamentale per garantire che i programmi e le politiche abbiano tra le priorità i bambini e ragazzi più vulnerabili.
Migliorare ed estendere la metodologia di raccolta dei dati per garantire che tutti i bambini siano rappresentati. Approcci innovativi devono essere sviluppati per valutare le condizioni dei bambini più vulnerabili del mondo, cosicché non ci si dimentichi ma anzi si dia priorità ai più svantaggiati ed emarginati nella lotta alla povertà e alle disuguaglianze.

Se da una visione globale si scende a quella italiana, Sos Villaggi dei Bambini osserva che anche per il nostro Paese il monitoraggio dei bambini fuori famiglia d’origine è una questione da affrontare con urgenza. «Il sistema italiano di raccolta dati inerenti l’infanzia e l’adolescenza è ancora caratterizzato da forti lacune che ostacolano l’individuazione dell’intervento più appropriato per il singolo bambino o ragazzo e costituiscono un impedimento per la programmazione e per la realizzazione di politiche ed interventi idonei e qualificati. Come membri dell’Osservatorio Nazionale Infanzia e Adolescenza abbiamo sottolineato la necessità di avere nel nostro Paese una puntuale e aggiornata rilevazione che copra l’intero territorio nazionale, superando le attuali carenze di alcune regioni. Inoltre, all’interno del Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC) abbiamo raccomandato al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di estendere a tutto il territorio italiano il sistema di rilevazione S.in.Ba.», spiega Samantha Tedesco, responsabile Area Programmi e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini.