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Non togliete le sigarette ai detenuti

In Gran Bretagna da gennaio le sigarette saranno vietate in molti istituti di pena, dove oltre quattro detenuti su cinque fumano. Immediate le polemiche e le proteste delle associazioni, che temono atti di autolesionismo e rivolte a causa dello stress

di Gabriella Meroni

Niente più sigarette per i detenuti britannici. Questa è la decisione presa dal Dipartimento penitenziario inglese, che vieterà il fumo a partire dal gennaio 2016 in tutti gli istituti del Galles e in quattro grandi prigioni dell'Inghilterra, come primo passo per arrivare a un bando totale. Finora il divieto di fumare riguardava solo le aree comuni dei penitenziari, mentre ai detenuti era concesso fumare nelle celle. Una situazione che evidentemetne preoccupa il Dipartimento per le ricadute sulla salute dei prigionieri, ma che non piace nè a chi dovrà subirla in prima persona nè alle associazioni che si occupano di assistere i detenuti. Sono diverse le associazioni che hanno fatto notare come questa misura porterà a un forte malcontento tra i detenuti, lo stress potrebbe facilmente incrementare episodi di autolesionismo e il senso di costrizione trasformarsi in vere e proprie rivolte.

«Spero che almeno ai detenuti sarà concesso fumare in cortile o comunque all'aperto», ha dichiarato il presidente dell'associazione Prison Reform Trust. «Se anche questo sarà loro negato, dovranno essere previste misure adeguate per assistere i fumatori costretti a smettere, e a intercettare i segnali di disagio che potrebberto trasformarsi in atti di autolesionismo o peggio». Attualmente secondo il Guardian oltre quattro detenuti su cinque in Gran Bretagna hanno il vizio del fumo.


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