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Piccoli musicisti crescono con l’Orchestra Sociale Italiana

Il nuovo progetto della Fondazione Cusani, che ha "importato" dal Venezuela il metodo Abreu, coinvolge mille bambini di quattro scuole del quartiere Laurentino. Ora lancia una campagna di crowfounding per dar vita a un'orchestra con 80 elementi e 50 coreuti che seguirà le orme della celebre Simon Bolivar diretta dal maestro Gustavo Dudamel

di Marina Moioli

La musica come progetto sociale e occasione di riscatto. Con questa finalità la Fondazione Gabriele e Lidia Cusani di Roma ha dato vita nel 2009 alle Orchestre Fratelli d’Italia (Ofi) per unire bambini e ragazzi di etnie diverse grazie al progetto “La musica va a scuola”, con corsi gratuiti dedicati ai bambini delle elementari.

Il metodo didattico adottato riproduce fedelmente El Sistema che Josè Abreu ha realizzato in Venezuela nel 1975, utilizzando la musica come “valore sociale” per la formazione di milioni di bambini e allontanarli dai pericoli di violenza e disagio. Un metodo che è stato esportato in 46 Paesi del mondo e che vanta oggi 600mila bambini venezuelani impegnati in oltre 1.000 orchestre. La più famosa di tutte è la Simon Bolivar diretta da Gustavo Dudamel. Ed è stato proprio seguendo alcuni anni fa un concerto dell'orchestra giovanile al conservatorio Santa Cecilia di Roma che Dario Cusani, presidente della Fondazione, ha avuto l’intuizione di portare anche in Italia il metodo Abreu.

«La musica è uno straordinario veicolo di formazione dei bambini che nel suonare insieme trovano un’occasione di gioia, ma anche di crescita personale perché l’orchestra rappresenta in miniatura la società civile dove si imparano i valori fondamentali del vivere insieme, come il rispetto degli altri (e di sé), la solidarietà, la disciplina, l’autostima e così via. E poi la musica ha un linguaggio universale e mette tutti sullo stesso piano», spiega Cusani.

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In questi anni la Fondazione Cusani ha coinvolto oltre 2.000 bambini under 12 delle periferie disagiate romane, soprattutto nel quartiere Laurentino, che da anni suonano gli strumenti orchestrali, archi (violino, viola, violoncello e contrabasso), fiati (flauto, clarinetto, tromba e corno), percussioni oltre al coro. Ma ora si prepara a un altro importante traguardo: la nascita dell’Orchestra Sociale Italiana (Osi).

«Il lavoro di base svolto in questi anni consente oggi di passare alla formazione di un’orchestra che verrà preparata alla scuola media Sarro e seguirà , anche se in modo ridotto, il modello dei Nuclei venezuelani dove si fa musica ogni pomeriggio (4 ore) e concerto il sabato. L’ Orchestra Sociale Italiana seguirà questo schema perché vuole diventare un simbolo positivo dell’Italia, soprattutto per i giovani che con la musica potranno avere un futuro migliore. L'iniziativa è anche aperta ai ragazzi del quartiere che ne faranno richiesta e che verranno selezionati e preparati con corsi speciali e man mano inseriti nell’orchestra, perché il talento e la passione non hanno censo e bisogna dare ad ognuno la possibilità di provare» aggiunge Cusani.

A far parte dell'Osi, che terrà i primi concerti dal prossimo gennaio, saranno 80 elementi e altri 50 bambini formeranno il coro. Ma visto che per realizzare l'iniziativa occorrono come minimo 100mila euro la Fondazione Cusani ha coinvolto partner e sponsor, sta partecipando a diversi bandi e lancerà a breve anche una campagna di crowfounding. «Ci muoviamo in un prato di rose e di spine e dalle istituzioni finora abbiamo avuto pochi aiuti», commenta Cusani. «Però siamo ben determinati a riuscire a realizzare il nostro progetto perché la finalità non è formare dei musicisti in erba, ma persone».


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