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Cantone promuove Milano sulla gestione dei profughi

Con una lettera del 24 settembre 2015, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha preso atto dei chiarimenti forniti dall'amministrazione meneghina. «Siamo contenti che siano state rilevate la correttezza e l’economicità con cui operiamo nell’affidamento dei propri servizisociali», ha sottolineato l’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino

di Redazione

Con una lettera del 24 settembre 2015, l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha preso atto dei chiarimenti forniti dal Comune di Milano in merito ad alcuni affidamenti di servizi sociali, giudicandoli – si legge nella missiva – «tali da far ritenere superate le criticità inizialmente ipotizzate». In particolare, dall’esame della documentazione fornita, gli uffici di Raffaele Cantone hanno rilevato che «gli affidamenti non corrispondono a singole procedure di gara volte ad un artificioso frazionamento del servizio e ad una conseguente elusione della soglia comunitaria, ma costituiscono in realtà singoli inserimenti di uno o più soggetti con disagi di varia natura». L’Autorità ha inoltre riscontrato come gli enti del terzo settore vengano selezionati sulla base di «albi appositamente costituiti» e mediante «l’applicazione dei criteri di economicità e di rotazione».

«Siamo contenti che l’Autorità Nazionale Anticorruzione abbia rilevato la pubblicità, la correttezza e l’economicità con cui opera il Comune di Milano nell’affidamento dei propri servizisociali», sottolinea l’assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino. «I principi di trasparenza e di buona amministrazione sono tanto più importanti quanto più le risorse pubbliche vengono utilizzate per rispondere ai bisogni delle persone più fragili della società. Ritengo che l’iniziativa dell’Anac sia assolutamente opportuna in una fase in cui gli Enti Locali si ritrovanoa gestire ingenti quantità di denaro in un quadro nazionale che necessita di maggiore regolamentazione. Proprio per questo, in aggiunta alle normali prescrizioni di legge, abbiamo avviato una riforma dell’affidamento degli appalti che ha reso il sistema ancora più aperto e trasparente».

«Nel solco della migliore tradizione del welfare ambrosiano», aggiunge Majorino, «abbiamo ritenuto necessario adottare un’iniziativa senza precedenti nel settore dell’amministrazione dei servizi sociali, dando vita ad una procedura per affrontare nella massima trasparenza e nel rispetto della comparazione competitiva delle proposte le situazioni di accoglienza rivolte ai profughi e ai senza fissa dimora». È stato infatti costituito un elenco pre-qualificato di enti (dai requisitidi professionalità e legalità già verificati), sottoposti ad un controllo serrato e ad un costante aggiornamento, i cui iscritti vengono di volta in volta invitati a presentare offerte e progetti in ragione delle effettive esigenze che si manifestano sul territorio. In questo modo è aumentato il numero degli enti che partecipano alle procedure selettive, con ricadutepositive sulla pluralità e sulla qualità dei servizi.

«Negli anni di Mafia Capitale e con le tante emergenze in atto, dobbiamo rafforzare al massimo le procedure e la trasparenza. La cultura che va estirpata in tutta Italia è quella che crea canali preferenziali con gli amici degli amici sulla pelle dei più deboli: chiediamo al governo e al parlamento di guardare alle nostre scelte per trovare la modalità con cui migliorare il sistema dei servizi alla persona sul territorio nazionale, specie in una fase nella quale le fragilità sociali aumentano e i bisogni si fanno molto più complessi», conclude l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Milano.


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