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Cooperazione & Relazioni internazionali

Chenchamma, 13 anni e una gran voglia di futuro

Nella zona di Vinduru solo il 50% delle donne è alfabetizzato, a fronte del 75% degli uomini. L'ong ActionAid, presente in quelle zone, ha coinvolto 33mila tra bambini e adulti in progetti legati all'istruzione. La ragazzina è una di loro, ecco la sua storia

di Redazione

Don’t sit like a rock but work like a clock”: è questa la frase riportata sul muro che circonda la piccola scuola di Vinduru, nella regione dell’Andhra Pradesh, in India. Un messaggio chiaro per tutti gli studenti: no perditempo. Incontriamo Chenchamma nel cortile della scuola, mentre chiacchiera con le sue amiche. Ha tredici anni e due occhi grandi pieni di entusiasmo e speranza e vive con suo fratello e sua sorella, nei pressi dell'istituto. Ogni mattina si sveglia presto e si prepara per le lezioni, che segue con attenzione perché ama molto studiare e gli insegnanti le sono simpatici.

Nel secondo paese più popoloso al mondo, le disparità sociali e le stratificazioni culturali e religiose sono fortemente radicate: nel paese coesistono una spinta economica alla modernizzazione e un’impossibilità di affrancarsi da aspetti tradizionali quali i matrimoni combinati o l’influenza di pratiche tradizionali e credenze sulla struttura e sull’organizzazione della società. Una delle manifestazioni più evidenti di questa distonia è la disuguaglianza di genere nei livelli di alfabetizzazione tra gli adulti: il 75,2% degli uomini contro il 50,8% delle donne. La mancanza d’istruzione, infatti, è uno dei fattori principali che hanno portato alla disparità, alla discriminazione e alla violenza perpetrata contro le donne.

Come Chenchamma, sono tanti e di ogni età i bimbi del villaggio che frequentano la scuola di Vinduru. Nonostante la grande richiesta, le risorse sono state per lungo tempo limitate. Per questo l'ong ActionAid ha scelto di intervenire in questa scuola, e dedica ai propri progetti nel luogo una parte dei fondi raccolti con la campagna Cibo per tutti, a cui chiunque può aderire fino al 18 ottobre con un SMS al 45599. Prima non c’erano giochi o attrezzi per fare attività sportiva ma, soprattutto, mancava l’acqua potabile e le razioni di cibo per il pranzo erano insufficienti: un problema davvero rilevante se si pensa che, per la maggior parte dei bambini di Vinduru, il pasto a scuola è l’unico della loro giornata.

ActionAid in India promuove i giovani e i loro diritti, in primis quello ad un’istruzione di qualità e, oggi, sono oltre 1.500 le comunità dove le scuole hanno prodotto significativi passi in avanti nell’educazione scolastica. Grazie a momenti di formazione, all’interno delle Scuole, lo staff di AA ha portato avanti, insieme a gruppi locali, processi di monitoraggio delle diverse funzioni scolastiche, dalla qualità degli insegnamenti a quelle dei pasti serviti nelle mense. Un importante filone di attività è quello che cerca di sensibilizzare i ragazzi e le famiglie circa l’importanza della frequenza scolastica. Le diverse attività di sensibilizzazione su 10 punti cardine dei Diritti all’Istruzione secondo ActionAid hanno coinvolto 33.100 tra bambini, insegnanti e genitori. In tutto il 2014 sono stati formati 900 Child Clubs, di cui il 50% dei membri sono ragazze. E' in questi centri che i bambini, liberi da ingerenze, hanno fatto emergere le questioni che maggiormente li interessano e affliggono. Importanti i progressi che sono stati fatti a seguito di campagne congiunte su diritti dei bambini per eliminare ogni forma di discriminazione

Anche Chenchamma racconta di come ActionAid abbia fatto conoscere alla comunità scolastica i propri diritti attraverso il Children club , formato da alunni, genitori e insegnanti, e attraverso il quale si è potuto chiedere al governo di aumentare la quantità di cibo da servire per il pranzo. I piccoli alunni di Vinduru danno a questo momento una grande importanza: al suono della campanella, corrono tutti insieme alla fontana dove, in fila, aspettano il proprio turno per lavarsi le mani e il piatto. Poi tornano nella sala mensa e dopo aver fatto tutti insieme una preghiera di ringraziamento, si mettono in fila davanti al maestro che, con l’aiuto di un volontario, serve il cibo ai suoi alunni. Ora, tutti i bimbi possono fare un pasto sano e nutriente almeno una volta al giorno: giocare, studiare e vivere la propria vita da bambino è un po’ meno un sogno e un po’ più una realtà.

Chenchamma, nonostante i problemi e le difficoltà quotidiane che devono affrontare tanti bambini di Vinduru come lei, ha il coraggio di immaginare il proprio futuro. Con occhi entusiasti, racconta che da grande le piacerebbe fare la maestra perché le sembra un bel modo di rendersi utile non solo nei confronti dei bimbi del villaggio ma dell’intera società. Chenchamma si augura che con il tempo possano formarsi altri “Children club” come il loro, fondamentale per migliorare la vita di alunni, genitori e insegnanti, ma che, soprattutto, tutti i bimbi della sua comunità abbiano l’opportunità di crescere e avere un futuro. Perché vivere con dignità non sia più una possibilità ma un diritto che vale davvero per tutti.

ActionAid in India promuove i giovani e i loro diritti, in primis quello ad un’istruzione di qualità e, oggi, sono oltre 1.500 le comunità dove le scuole hanno prodotto significativi passi in avanti nell’educazione scolastica. Grazie a momenti di formazione, all’interno delle Scuole, lo staff di AA ha portato avanti, insieme a gruppi locali, processi di monitoraggio delle diverse funzioni scolastiche, dalla qualità degli insegnamenti a quelle dei pasti serviti nelle mense. Un importante filone di attività è quello che cerca di sensibilizzare i ragazzi e le famiglie circa l’importanza della frequenza scolastica. Le diverse attività di sensibilizzazione su 10 punti cardine dei Diritti all’Istruzione secondo ActionAid hanno coinvolto 33.100 tra bambini, insegnanti e genitori. In tutto il 2014 sono stati formati 900 Child Clubs, di cui il 50% dei membri sono ragazze. E' in questi centri che i bambini, liberi da ingerenze, hanno fatto emergere le questioni che maggiormente li interessano e affliggono. Importanti i progressi che sono stati fatti a seguito di campagne congiunte su diritti dei bambini per eliminare ogni forma di discriminazione

Anche Chenchamma racconta di come ActionAid abbia fatto conoscere alla comunità scolastica i propri diritti attraverso il Children club , formato da alunni, genitori e insegnanti, e attraverso il quale si è potuto chiedere al governo di aumentare la quantità di cibo da servire per il pranzo. I piccoli alunni di Vinduru danno a questo momento una grande importanza: al suono della campanella, corrono tutti insieme alla fontana dove, in fila, aspettano il proprio turno per lavarsi le mani e il piatto. Poi tornano nella sala mensa e dopo aver fatto tutti insieme una preghiera di ringraziamento, si mettono in fila davanti al maestro che, con l’aiuto di un volontario, serve il cibo ai suoi alunni. Ora, tutti i bimbi possono fare un pasto sano e nutriente almeno una volta al giorno: giocare, studiare e vivere la propria vita da bambino è un po’ meno un sogno e un po’ più una realtà.

Chenchamma, nonostante i problemi e le difficoltà quotidiane che devono affrontare tanti bambini di Vinduru come lei, ha il coraggio di immaginare il proprio futuro. Con occhi entusiasti, racconta che da grande le piacerebbe fare la maestra perché le sembra un bel modo di rendersi utile non solo nei confronti dei bimbi del villaggio ma dell’intera società. Chenchamma si augura che con il tempo possano formarsi altri “Children club” come il loro, fondamentale per migliorare la vita di alunni, genitori e insegnanti, ma che, soprattutto, tutti i bimbi della sua comunità abbiano l’opportunità di crescere e avere un futuro. Perché vivere con dignità non sia più una possibilità ma un diritto che vale davvero per tutti.

ActionAid India lavora sul territorio dal 1972 con lo scopo di promuovere temi come giustizia sociale, l’uguaglianza e il rispetto della diversità. Si propone, inoltre, di combattere povertà, discriminazioni sociali, razziali, generazionali, di genere, di orientamento sessuale, etniche, religiose; di assicurare il diritto al cibo e alla terra. Per far ciò si propone di collaborare in partnership con movimenti, comunità territoriali, intellettuali, media e società civile, al fine di tessere relazioni che possano migliorare il rispetto dei diritti umani nel subcontinente e portare avanti efficacemente un dialogo con le istituzioni.


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