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Ospedali psichiatrici giudiziari: per i penalisti è una legge tradita

A oltre sei mesi dalla chiusura degli Opg, ancora 220 persone sono internate. Mentre le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza esistenti sono già sovraffollate. L'Unione Camere Penali Italiane chiede il commissariamento delle Regioni inadempienti

di Redazione

Ad oltre sei mesi dalla formale chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, l’Unione Camere Penali Italiane, con il suo Osservatorio Carcere, «lancia l’ allarme per una situazione che rischia drammaticamente di peggiorare, travolgendo i principi di diritto e di civiltà che sono alla base della riforma».

Al 12 ottobre 2015, secondo l’Unione Camere Penali, vi sono ancora 220 internati negli OPG e le Regioni che hanno già le REMS (Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza) hanno comunicato che non vi sono più posti per accogliere altre persone nelle loro strutture, già sovraffollate. Per rendersi conto delle effettive condizioni in cui gli internati sono detenuti si pensi che a Castiglione delle Stiviere – prima OPG, oggi REMS – dove si era ipotizzato di costituire 8 REMS, ciascuna per 20 unità – oggi vi sono ben 270 presenze.

«La struttura di Castiglione delle Stiviere, a cui è stata solo cambiata la targa all’ingresso, da OPG a REMS, è diventata la “residenza” nazionale, ospitando soggetti provenienti da tutta Italia», scrive l’Unione Camere Penali Italiane. La chiusura degli OPG c’è stata quindi soltanto sulla carta, «ma non un foglio qualunque, una Legge». «La Legge è, pertanto, tradita e occorre intervenire subito. Le Regioni sono in gran parte inadempienti nonostante i rinvii che vi sono stati in passato per l’entrata in vigore della Legge e il Governo deve fare la sua parte, con le risorse necessarie e facendo scattare subito il commissariamento là dove è necessario».


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