Politica & Istituzioni

Azzardo, le bugie hanno le gambe corte. La realtà è meglio

Un ballon d'essai durato giorni sui punti scommesse. Noi avevamo avvertito dell'allarme bufala, e la realtà ora ci dà ragione. E segnala un'importante inversione di tendenza da parte di questo Governo, l'offerta di gioco d'azzardo verrà tagliata

di Riccardo Bonacina

Domenica 18 ottobre interpellato da Avvenire a proposito della proposta di don Colmegna di uno sciopero della fame per protestare contro l’apertura di 22mila punti scommesse. Avevamo risposto “Bum”, perché gridare al lupo al lupo? Questo è ciò che quasi integralmente ha riportato Avvenire che ingenuamente, sabato 17 aveva sparato in prima pagina l’allarme, seguito a ruota da tanti, in testa il M5S.

“Mi ha sinceramente sorpreso la proposta di don Virginio e altrettanto sinceramente, non la capisco. Don Virginio sa che tutte le associazioni sono concentrate nel raggiungimento di un obiettivo che è a portata di mano: il divieto assoluto di pubblicità diretta e indiretta per l'azzardo legale così come succede per tabacco e alcool.

Cosa abbiamo detto e scritto

“Mi ha sinceramente sorpreso la proposta di don Virginio e altrettanto sinceramente, non la capisco. Don Virginio sa che tutte le associazioni sono concentrate nel raggiungimento di un obiettivo che è a portata di mano: il divieto assoluto di pubblicità diretta e indiretta per l'azzardo legale così come succede per tabacco e alcool. Un traguardo a portata eppure sottoposto al vento delle lobby che ancorano soffiano in Parlamento. Tutti siamo mobilitati. Ecco, la proposta di un'azione di protesta civile così seria come lo sciopero della fame poteva aver senso se indirizzata a questo grande obiettivo che nasce dalla mobilitazione della società civile tutta e può essere imposto al Parlamento e al Governo nelle prossime settimane.

Che senso ha, invece, proporre una mobilitazione con una bozza di Legge di Stabilità, il cui testo ancora non c’è e che quindi non può essere neppure studiata o letta con serietà? Scriveva Dante che bisogna “Ficcar lo viso a fondo” (Inferno, Canto IV, v.11), e bisogna farlo soprattutto riguardo a un tema come quello dell'azzardo legale, così scivoloso, spesso contraddittorio, in mano a poteri forti se non fortissimi sempre pronti a distribuire polpette ai più ingenui, compresi i preti e Avvenire. Non è tempo di personalismi o titoli in prima pagina io credo, ma tempo di riflessione seria che impedisca che l'azzardo venga propagandato addirittura attraverso il teatro dei ragazzi con patrocini istituzionali, e capace di proposte. Una mobilitazione seria come lo sciopero della fame non può partire da una bugia, per esempio. Nella Legge di stabilità non si prevedono 22mila nuovi punti scommesse, si tratta piuttosto di un nuovo bando sulle scommesse essendo in scadenza le concessioni precedenti e nelle bozze, varie, che circolano di prevedono lo stesso numero di punti. Un punto importante certo e su cui le associazioni hanno il diritto-dovere di elaborare una proposta seria, per esempio chiedendo al Governo di ridurre l'offerta di punti scommesse rispetto alle concessioni precedenti fissandone una quota di riduzione, il 10% per esempio. Ma se si parte da una bugia, che credibilità si può avere? La bugia va bene per la propaganda politica non per la disobbedienza civile.

Ficcar lo viso a fondo

(Dante Alighieri, Inferno, Canto IV, v.11)

Come stanno in realtà le cose

Il ballon d’essai (forse una polpetta avvelenata da parte di chi non vuole sia abolita la pubblicità dell'azzardo) è andato avanti per 5 giorni in una sorta di gara di chi urlava più forte al lupo al lupo. Con effetti anche paradossali quando non ridicoli, il presidente della filiera gioco di Confindustria Passamonti che sostiene le stesse cose del senatore Endrizzi e di don Colmegna, e ciascuno che dice l’ha detto anche l’altro e lo dice anche il Tiggì. Già ma la realtà, signori?

Ci son voluti 2 giorni per rendersi conto di quanto avevamo già scritto. Poi oggi arriva il testo, ora al Quirinale, e si evincono le vere novità.

Oggi sono in esercizio 6500 negozi (sale) e 10.500 corner (circa 4000 tabaccherie e 6500 bar) per un totale di 17.000 diritti. La proposta Mef contenuta nelle bozze era di mettere a gara 17.000 diritti di cui 11.000 negozi e 6.000 corner, di cui non oltre 1000 per bar. 

Il testo della Legge di Stabilità chiude la vicenda così: 10.000 negozi e 5.000 tra bar e tabaccheria. Vengono così ridotte di 2.000 le licenze totali e più che dimezzati 6000 corner che sono i più invasivi/insidiosi.

Commenta oggi Renzi: “Con il nostro governo saranno ridotti a quindicimila i punti gioco. E segnatamente i bar con le macchinette verranno ridotti: da seimila potranno essere al massimo mille. La verità è semplice: noi stiamo riducendo i punti gioco in Italia e combattendo così l'azzardo”.

E si tratta in effetti di una svolta importante (insieme all'altra segnalata da Vita.it oggi), per la prima volta si imbocca la strada di ridurre l’offerta di gioco d’azzardo in questo Paese. È un inizio, ma un buon inizio.


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