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Economia & Impresa sociale 

Sviluppo sostenibile in Africa: Eni lo promuove con una stufa

Presentate a Expo due diverse iniziative di sviluppo sostenibile in Congo, il cui obiettivo è trasferimento di know-how, investimenti in progetti sociali e soprattutto il contributo allo sviluppo di progetti per l'accesso all'energia. Coinvolte finora 25mila persone

di Gabriella Meroni


Due progetti a favore dello sviluppo locale sostenibile del Congo, realizzati da Eni in collaborazione anche con le autorità locali e in un caso con la ong Avsi. E' stato questo il tema dell'incontro tenutosi il 20 ottobre a Expo, a Casa Corriere, a cui hanno partecipato tra gli altri Carlo Vito Russo (nella foto, con il microfono), executive vice president direzione Central and South Europe Region di Eni, e il direttore generale dell'Avsi, Giampaolo Silvestri.
I due progetti, partiti nel 2014, hanno già raggiunto migliaia di persone e si inseriscono nel'approccio che Eni intende realizzare in Africa, continente nel quale è presente dal 1954 e di cui oggi è primo produttore internazionale di gas naturale e e greggio. «Nei paesi in cui operiamo portiamo avanti un dialogo fondato su trasparenza e integrità, attraverso azioni concrete che prevedono trasferimento di know-how, investimenti in progetti sociali e soprattutto il contributo allo sviluppo di progetti per l'accesso all'energia», ha sottolineato Russo. In particolare, il progetto integrato Hinda, che mira a migliorare le condizioni di vita delle comunità nell'area intorno al campo onshore Eni di M'Boundi (dove vivono circa 25mila persone), realizza un supporto operativo dal settore agricolo a quello educativo, da quello sanitario a quello ambientale, insieme ad attività di sensibilizzazione sociale.

I lavori sono completi all'80%: sono già stati realizzati 3 centri di salute, 9 scuole e 21 pozzi, e sono state vaccinate oltre 17.800 persone di cui 4275 donne incinte. Il progetto Hinda «sintetizza al meglio quello che è l'approccio di Eni in Africa e in tutte le aree in cui operiamo», ha commentato ancora Carlo Vito Russo -. «Insieme alle autorità locali e alle comunità in cui operiamo, stabiliamo quali sono i bisogni primari della popolazione e con loro approntiamo i progetti di sostenibilità che più necessitano. Noi crediamo che sviluppare il territorio faciliti la nostra presenza in questi luoghi, è positivo lasciare qualcosa di concreto. Il valore aggiunto è proprio quello di rendere la popolazione capace di gestire i servizi che vengono messi in opera».

Il secondo progetto sono le Stufe Migliorate, realizzato da Eni insieme al Politecnico di Milano, con l'obiettivo di permettere alle famiglie di risparmiare in termini di energia e di emissioni atmosferiche (fino al 10%). Per questo è stato avviato uno studio che ha portato alla realizzazione di stufe migliorate per cucine che possano essere utilizzate nelle aree rurali africane in modo da fornire un accesso minimo all'elettricità, ridurre gli impatti sulla salute degli utilizzatori di sistemi di cucina tradizionale e creare opportunità per lo sviluppo di microimpresa locale. La vendita delle stufe, a un prezzo sussidiato, e quindi inferiore a quello necessario per coprire i costi di produzione, avverrà in collaborazione con Avsi, che ha già realizzato con successo un progetto analogo in Mozambico.


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