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Oxfam: “A 6 mesi dal terremoto in Nepal la ricostruzione è ferma”

Prioritario garantire un riparo e carburante a decine di migliaia di persone nei rifugi provvisori prima che le temperature scendano sotto lo zero. Appello al Governo per il ripristino della National Reconstruction Agency e una soluzione urgente per la crisi del carburante

di Redazione

A sei mesi dal terremoto che ha sconvolto il Nepal e causato oltre 8.600 vittime, il processo di ricostruzione, fondamentale per il presente e il futuro di 8 milioni di nepalesi (un terzo della popolazione), è di nuovo fermo, con l'Agenzia di Ricostruzione Nazionale (National Reconstruction Agency) in attesa da due mesi di vedere rinnovato il suo mandato da parte del Parlamento nepalese.

A complicare il quadro umanitario, alla vigilia dell’inverno, si aggiunge la crisi nei rifornimenti di carburante dall’India, che sta mettendo a rischio la salute e la sicurezza di migliaia di persone, in un contesto dove circa 850 mila abitazioni sono state distrutte o gravemente danneggiate dal terremoto di magnitudo 7.6 di sei mesi fa e dalle successive scosse di assestamento. Decine di migliaia di persone stanno ancora vivendo in rifugi provvisori del tutto inadatti ad affrontare il rigido inverno nepalese:attualmente 81 mila famiglie hanno bisogno di rifugi, coperte e materiale utile a fronteggiare il freddo imminente.

«l governo nepalese deve mettere in campo il prima possibile interventi per soccorrere la popolazione e far passare immediatamente il disegno di legge che reintroduce l’Agenzia di Ricostruzione», afferma il responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia, Riccardo Sansone. «E’ prioritario risolvere subito la crisi del carburante, rischiamo altrimenti di non poter consegnare i rifornimenti a migliaia di persone, assieme a tutto quello che serve per affrontare l’inverno. Le temperature scenderanno presto sotto lo zero e i primi ad essere colpiti saranno gli anziani, le donne incinte ed i bambini».

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Grazie alla generosità delle persone in tutto il mondo e all’appello diffuso in Italia assieme al network AGIRE, Oxfam ha potuto raggiungere oltre 445.000 persone in sette dei distretti maggiormente colpiti dal terremoto dello scorso aprile. Oxfam è al lavoro per fornire alla popolazione coperte, materassi e vestiti caldi per aiutarli a fronteggiare il freddo, e nella distribuzione di acqua potabile, servizi igienici, materiale per l'igiene e semi di riso.

Il terremoto di magnitudo 7.6 che ha colpito il Nepal il 25 aprile 2015, ha causato oltre 8.600 vittime, colpendo altre 8 milioni di persone- un terzo della popolazione. Un secondo terremoto di magnitudo 7.3 si è verificato il 12 maggio. I due terremoti hanno distrutto 605,254 case, danneggiandone altre 288,255.

Il Nepal sta affidando i rifornimenti di combustibile alla popolazione alle spedizioni dall'India. Le manifestazioni al confine tra i due paesi, hanno però bloccato una serie di valichi di frontiera nei distretti meridionali del Nepal, causando di conseguenza carenza di cibo, medicine e carburante. In questo contesto è aumentato anche notevolmente il prezzo dei materiali di costruzione.

Oxfam è al lavoro in sette dei distretti maggiormente colpiti dall’emergenza: Lalitpur, Bhaktapur, Kathmandu, Sindhupalchok, Dhading, Gortkha e Nuwakot; attraverso la distruzione di 55.000 kit di primo soccorso, 50.000 kit per l'igiene personale e l’istallazione di 8.000 toilette. Ha inoltre fornito cibo a oltre 10.000 famiglie e semi di riso 30.000 agricoltori, necessari per la semina stagionale.

Per sostenere la risposta di Oxfam in Nepal: www.oxfamitalia.org/emergenza-nepal

https://www.youtube.com/watch?v=dcPln71RGRI

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