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In Afghanistan e Pakistan a rischio bimbi “tagliati fuori” dagli aiuti

L'Unicef lancia un grido d'allarme per i più piccoli che vivono nelle aree colpite dal sisma. Preoccupazione anche perché molti vivono già in aree difficili da raggiungere, mentre pioggia e freddo rischiano di rendere più difficile portare aiuto. Oltre 300 i morti

di Redazione

Arriva dall’Unicef il grido d’allarme per i bambini che si trovano nelle zone colpite ieri dal terremoto in Afghanistan e Pakistan. I più piccoli si trovano ad affrontare pericoli potenzialmente mortali dal momento che le condizioni estreme e l’insicurezza “tagliano” le comunità in cui vivono fuori dagli aiuti. Dopo la scossa di lunedì 26 ottobre – magnitudo 7,5 sulla scala Richter – mentre la conta dei morti dei morti continua a salire (si parla di 340 persone uccise dal sisma tra cui 12 giovanissime studentesse) e il numero dei feriti supera i mille, Unicef teme che la metà delle persone colpite siano bambini.

Forti piogge e neve si stanno abbattendo sulle aree remote e montane colpite dal sisma negli ultimi due giorni. Le comunicazioni sono scarse e l’accesso a queste aree è reso ancor più arduo dalle difficili condizioni del terreno e delle operazioni di sicurezza. «Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza e il benessere dei bambini, che corrono già grandi rischi in ogni disastro e adesso sono in pericolo di morire a causa di queste condizioni, anche per il brusco calo delle temperature», ha dichiarato Karin Hulshof, Direttore Regionale Unicef per l’Asia Meridionale.

Molte di queste aree colpite dal terremoto sono completamente inaccessibili, mentre buona parte del resto della regione coinvolta è difficile da raggiungere anche in circostanze normali. L’Unicef Afghanistan e Pakistan stanno lavorando con i Governi nazionali e sono pronti per distribuire aiuti salva vita a decine di migliaia di bambini colpiti e alle loro famiglie.

Da parte sua Unicef avverte che i servizi igienico sanitari, la nutrizione e l’istruzione saranno posti ancora di più sottopressione, e un maggior numero di bambini sarà a rischio.

In apertura foto by Noorullah Shirzada/Afp/Getty Images


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