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Economia & Impresa sociale 

Come fare impresa in Italia: una guida per stranieri

Arriva dal Consiglio nazionale del Notariato un'utile pubblicazione gratuita che in 13 lingue dà informazioni pratiche su documenti e formalità per comprare casa, accendere un mutuo e avviare un’impresa. Eccola

di Gabriella Meroni

E’ stata presentata a Milano, in occasione dell’apertura del 50° Congresso Nazionale del Notariato, la Guida gratuita “Abitare e fare impresa in Italia, un lavoro realizzato dal Notariato italiano con l’obiettivo di informare i cittadini stranieri residenti in Italia sulle operazioni che necessitano per legge dell’intervento del notaio. La guida, scaricabile gratuitamente dal sito www.notariato.it e in allegato in fondo a questo articolo è stata tradotta in 13 lingue: oltre che in inglese, francese, spagnolo e tedesco, nelle lingue delle 11 principali Comunità di Paesi presenti sul territorio nazionale che, secondo i dati Istat disponibili, vedono in Italia il maggior numero di presenze: Marocco (518.357), Albania(498.419), Cina (332.189), Ucraina (236.682) e Filippine (169.046), seguite da Romania, India, Polonia, Moldavia, Tunisia e Bangladesh. All’interno della guida i cittadini stranieri potranno trovare informazioni pratiche su documenti e formalità necessarie per comprare casa, accendere un mutuo – con la collaborazione dell'ABI, Associazione Bancaria Italiana – , ed avviare un’impresa in Italia.

Ma quali sono i principali punti da tenere sott'occhio? Innanzitutto, la reciprocità. I cittadini di Stati che non fanno parte dell’Unione europea possono compiere atti giuridici validi in Italia solo se è verificata la condizione di reciprocità, ossia solo nei limiti in cui sarebbe consentito a un cittadino italiano compiere quegli stessi atti nello Stato del cittadino straniero che intende operare in Italia. La verifica della condizione di reciprocità in relazione ad atti per i quali è richiesto l’intervento del notaio, come nel caso dell’acquisto di un immobile o dell’avvio di un’impresa, è demandata al notaio medesimo ed implica un’analisi che va effettuata caso per caso – eventualmente anche con l’ausilio del Ministero degli Affari Esteri italiano – in quanto il suo esito dipende sia dalla tipologia concreta di atto che si intende stipulare, sia dalla legge nazionale del soggetto che si propone di compierlo.

A prescindere dal soddisfacimento della condizione di reciprocità, i cittadini di Stati che non sono membri dell’Unione Europea ma che sono regolarmente soggiornanti in Italia possono compiere atti giuridici se la loro permanenza sul territorio italiano è legittima secondo l’ordinamento nazionale. Tale condizione è attestata dal possesso del permesso di soggiorno, in corso di validità, o dal permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, documenti che dovranno essere esibiti al notaio prima del compimento dell’atto per il quale è richiesto il suo intervento. Non necessariamente l’atto stipulato dallo straniero in Italia, anche se per il tramite del notaio, sarà regolato dalla legge italiana. Il sistema del diritto privato internazionale italiano – cioè il sistema di norme che permette di individuare la giurisdizione e la legge applicabile ai casi giuridici transnazionali – è, infatti, fortemente orientato all’apertura verso gli ordinamenti giuridici stranieri con cui presentano delle connessioni.

Secondo i dati forniti dal Ministero degli Interni, il numero dei cittadini non comunitari regolarmente presenti nel nostro Paese è aumentato nel 2015 di 55mila unità (+1,4%) rispetto al 2014, attestandosi a 3.929.916. Di questi, in base al “Rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione”, sono 2,3 milioni i cittadini occupati. Il ''Pil dell'immigrazione'' ha raggiunto nel 2014 i 125 miliardi di euro, ovvero l''8,6% della ricchezza nazionale. Sul fronte dell’imprenditoria, secondo le elaborazioni di Unioncamere-InfoCamere, sono poco meno di 540mila, pari all’8,9% del tessuto produttivo nazionale, le imprese create dagli immigrati presenti oggi in Italia, circa 86mila in più rispetto al 2012, con una presenza cospicua soprattutto nelle costruzioni, nel commercio all’ingrosso e al dettaglio, nel noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese e nei servizi di alloggio e ristorazione. La tipologia più diffusa tra gli stranieri è rappresentata dalle imprese individuali (circa 432mila) che incidono per il 13,3% sul totale delle imprese registrate in Italia con questa forma giuridica.


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