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Mafia capitale: costituzione di parte civile, ammessi in 23 su 65

Al processo contro Buzzi e soci il tribunale di Roma ha ammesso 23 costituzioni di parte civile, bocciandone invece 42. Ecco gli ammessi e gli esclusi eccellenti delle organizzazioni non profit e della società civile

di Gabriella Meroni

Sì alla richiesta di danni per le associazioni antimafia e antiracket, no invece a risarcimento per le associazioni di consumatori. Sono state 23 le richieste di costituzione di parte civile accolte dal tribunale di Roma nell’ambito del processo “Mafia capitale”, ben 42 quelle bocciate. Cosi' ha valutato ieri notte la corte dopo una camera di consiglio di oltre cinque ore nell'aula bunker di Rebibbia. Nell'ammettere tra i soggetti legittimati a lamentare danni dalle condotte degli imputati il Campidoglio, la Regione Lazio, il ministero dell'Interno, il Pd Unione regionale Lazio. Quanto alle organizzazioni della società civile, il collegio della decima sezione penale presieduta da Rosanna Ianniello ha spiegato in un provvedimento di una ventina di pagine che "sono stati accolti quegli enti o quelle associazioni che, in base agli statuti e agli costitutivi, sono specificamente preposti alla lotta e alla prevenzione dei fenomeni mafiosi, alla realizzazione di alternative al fenomeno mafioso stesso, alla solidarieta' ed assistenza nei confronti delle vittime della mafia, nonche' al contrasto dei fenomeni di corruttela, estorsione e usura che arrecano pregiudizio all'ordinato e pacifico svolgimento della convivenza sociale".

Ecco spiegato, quindi, il via libera alle istanze di costituzione di parte civile presentate tra le altre dai legali dell'Associazione Antonino Caponnetto, dell'Associazione Libera, di Sos Impresa, di Cittadinanzattiva Onlus, di Centro di iniziativa per la legalita' democratica, dell'Associazione Nazionale Vittime di usura estorsione e racket, dell'Ambulatorio Antiusura Onlus, dell'associazione Antimafie e Antiracket Paolo Borsellino, della Legacoopsociali, dell'Associazione Nazionale delle Cooperative sociali. Sono stati invece esclusi quegli enti "dediti per statuto ad attivita', anche finalizzate a migliorare genericamente il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, essenzialmente di studio e di ricerca e dunque non specificamente danneggiati dai reati contestati".

Cosi' come non prenderanno parte al processo quegli altri enti, 'in primis' quelli che tutelano i consumatori, "che si limitano soltanto ad ipotizzare un danno di tipo generico e privo di concreta connotazione". Tra gli esclusi eccellenti figurano la Camera di Commercio di Roma, la Confindustria, la Fondazione Antonino Caponnetto, la Federazione Antiracket italiana, la Societa' Cooperativa Capodarco, l'Associazione Movimento difesa del cittadino, l'Assoconsum, l'Associazione movimento consumatori, l'Associazione Codici-Onlus Centro per i diritti del cittadino, il Codacons e Legambiente.


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