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Dormire (a volte) in strada: un problema per 1 europeo su 10

Secondo un rapporto delle associazioni che si occupano dei senza dimora, sono oltre 400mila gli europei che non hanno stabilmente casa, mentre oltre 4 milioni sperimentano questa condizione almeno una volta l'anno. I numeri sono in crescita, mentre in 6 paesi un terzo delle case è sfitto

di Gabriella Meroni

Sono 410mila i senza tetto in Europa, un numero in crescita nel 2014 con poche eccezioni, e che si traduce in circa 4 milioni di persone che sperimentano una notte all'addiaccio almeno una volta l'anno, quasi una su dieci. La situazione è messa in evidenza dal rapporto “Overview of Housing Exclusion across Europe”, presentato ieri da FEANTSA, la Federazione europea delle organizzazioni nazionali che si occupano degli homeless, e dalla Fondation Abbé Pierre, che per la prima volta hanno analizzato il problema dell’ascesa dei costi abitativi che stanno danneggiando i più poveri.
Ma vediamo le cifre. La nazione che conta più senza tetto in numero assoluto è la Germania con ben 234mila persone, un dato in crescita del 21% dal 2009 al 2012, mentre il peggioramento in percentuale più significativo si registra in Francia, dove i senza dimora sono aumentati del 50% dal 2001 and 2012, arrivando a 141.500 persone. Non va meglio in Svezia, dove la crescita è stata del 29%, ma qui i numeri assoluti sono molto minori (parliamo di 8500 homeless nel 2011). Dati in crescita anche se in misura più contenuta, anche in Spagna e Regno Unito (rispettivamente + 5 e 4%), mentre in Italia l'ultimo dato Istat è del 2011 e parla di oltre 47.600 persone; impossibile però la comparazione, visto che non si erano effettuate prima indagini ufficiali. La composizione della popolazione senza dimora italiana è un unicum in Europa, essendo composta prevalentemente da immigrati (60%)​ e da persone di mezza età: solo il 10% infatti dei senza tetto nostrani ha meno di 34 anni contro una media europea di giovani homeless che si situa tra il 20 e il 30% del totale.
Il rapporto indaga anche in modo approfondito le cause che potrebbero determinare la mancanza di case nei vari paesi. Si scopre così che il reddito familiare utilizzato per l'abitazione varia grandemente da un paese all'altro. La nazione in cui questi costi pesano di più è la Grecia, dove ben il 71% del reddito familiare va a questo scopo, mentre dove si spende meno è Malta con poco più del 20%. L'Italia è nella parte bassa della classifica col 34%.
L'indagine ha censito anche la percentuale di poveri proprietari di casa, scoprendo differenze notevoli in Europa. Se infatti oltre il 96% dei rumeni a basso reddito possiede la casa in cui vive, in Svezia questa percentuale scende al 35%, mentre in Italia siamo poco oltre la metà col 56%.
Allarmanti i dati relativi alla capacità di riscaldare adeguatamente le case in inverno: ben sette bulgari su dieci non riescono a farlo, mentre in Italia il problema riguarda il 40% della popolazione. Meglio va nelle freddissime Svezia e Finlandia, dove le percentuali scendono rispettivamente al 4 e al 3.
Quanto allo spinoso tema delle case sfitte, il rapporto scopre che in sei paesi europei – Grecia, Croazia, Bulgaria, Cipro, Malta, Portogallo – ben un terzo delle case sono vuote, oppure utilizzate solo come seconde case. In Italia a percentuale delle case sfitte è del 22, solo del 2% in Polonia.


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