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Cooperazione & Relazioni internazionali

ActionAid: «I fondi siano inseriti nei documenti di programmazione economica dello Stato»

Per Marco De Ponte, segretario generale dell’associazione, la nomina di Laura Frigenti come nuovo Direttore dell’Agenzia Cooperazione è una notizia positiva: «ha l’esperienza e il curriculum per affrontare in modo rapido e deciso le questioni lasciate in sospeso della riforma»

di Redazione

ActionAid esprime i migliori auguri di buon lavoro a Laura Frigenti, nominata direttore della nuova Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. L’Agenzia ha finalmente una guida e può cominciare a lavorare.

«Laura Frigenti ha l’esperienza e il curriculum per affrontare in modo rapido e deciso le questioni lasciate in sospeso della riforma della cooperazione. Sono infatti ancora diversi gli interrogativi aperti della legge 125/14. Devono essere precisati i termini del rapporto che si instaurerà tra la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri e l’Agenzia. Inoltre, non è chiaro come verranno concretamente coinvolte le organizzazioni di società civile e il settore privato for-profit. L’esperienza professionale della dottoressa Frigenti alla Banca Mondiale e presso organizzazioni di società civile ci fanno sperare che il nuovo Direttore possa delineare al meglio il ruolo del settore privato nel nuovo modello introdotto dalla legge di riforma. Resta anche da capire come la cooperazione manterrà il carattere ‘qualificante’ della politica estera italiana; in questo senso è importante che il Governo proceda alla nomina del nuovo Viceministro della Cooperazione, ruolo vacante dallo scorso luglio», dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia.

ActionAid chiede al nuovo Direttore un forte impegno per assicurare la coerenza delle politiche ed evitare la frammentazione delle risorse, tramite la loro allocazione su un orizzonte di lungo periodo, certo e stabile: «Buoni risultati si possono ottenere solamente grazie a una pianificazione efficace, che offra garanzie nel medio e lungo termine. Per questo chiediamo che la quantificazione dei fondi per la cooperazione, e la loro collocazione, siano chiaramente inseriti nei documenti di programmazione economica pluriennale dello Stato. È anche essenziale garantire la piena trasparenza dei dati relativi all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo italiano, attraverso una banca dati completa e accessibile che integri tutte le attività di cooperazione dell’Italia, come previsto dalla legge 125. Un primo segnale positivo è arrivato con l’aumento dei fondi per la cooperazione allo sviluppo annunciato in sede di presentazione della Legge di Stabilità, ma la strada per mantenere gli impegni internazionali presi dall’Italia è ancora lunga. Ci auguriamo che la nomina di una donna a una così importante ruolo ‑ in un Paese come l’Italia che fatica a garantire parità nella rappresentanza istituzionale ‑ preannunci un’attenzione particolare alla dimensione di genere nella cooperazione, cruciale per il pieno raggiungimento dei nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile. Tutti i soggetti della cooperazione possono ora ricominciare a lavorare con rinnovata energia e decisione», conclude De Ponte.


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