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WWF ricorre al Tar e chiede stop abbattimenti ulivi sani

Il WWF nazionale ha impugnato davanti al tribunale amministrativo del Lazio il piano Silletti bis chiedendo chiarezza. Non ci sono prove scientifiche, secondo gli esperti e i volontari ambientalisti, che abbattere anche le piante sane serva a fermare l'infezione

di Redazione

Sospendere l’abbattimento degli ulivi sani. Mira a questo risultato il ricorso presentato da WWF nazionale davanti al Tar del Lazio con il quale impugna il Piano Silletti bis, il provvedimento del commissario pugliese anti Xylella nella parte in cui impone l’abbattimento anche delle piante non infette. «A tutt’oggi non ci sono prove che abbattere gli alberi sani nel raggio di 100 metri dai focolai d’infezione, serva a fermare la Xylella» sostengono gli ambientalisti guidati dalla presidente Donatella Bianchi. L’associazione del panda scende in campo a difesa degli ulivi pugliesi osservando che occorra invece approfondire il campo d’indagine. «Il provvedimento di estirpazione appare peraltro di dubbio fondamento giuridico. In attesa di maggiore chiarezza gli abbattimenti vanno sospesi. Il caso della Puglia come quello di tante altre emergenze nazionali è stato affrontato in modo drastico, non corrisponde all’approccio che la nostra associazione ha verso gli equilibri naturali che vanno salvaguardati ad ogni costo» sostiene Donatella Bianchi.

«Non appare utile abbattere gli ulivi sani la nostra è anche una battaglia di buon senso e cautela, la ricerca sta andando avanti, bisogna cercare e trovare soluzioni alternative praticabili e il provvedimento così com’è appare privo di basi scientifiche», afferma da parte sua Nicolò Carnimeo delegato regionale Puglia del WWF. «E siamo felici che a livello nazionale e internazionale ci sia stata condivisione di questa importante battaglia territoriale».

De resto anche la direttiva della Commissione europea non parla di abbattimento degli alberi sani. Un provvedimento, locale o nazionale, non può assolutamente oltrepassare una deliberazione comunitaria. Per questo si chiede al Tar Lazio di pronunciarsi con l’auspicio che viste le argomentazioni di “interesse europeo” ci sia un rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia europea.

Anche alla luce di un documento di studio redatto dal gruppo di ricerca Lair (acronimo di “Law and Agroecology – Ius et Rus”), cui partecipano professori e ricercatori dell’Università del Salento coadiuvati da giovani studiosi, il WWF contesta il piano Anti Xylella, presentato dal Commissario straordinario per l’emergenza e si dice pronto a nuove forme di lotta. Secondo gli studiosi del gruppo Lair, i volontari e gli esperti del WWF, il contesto attuale appare caratterizzato da una forte polarizzazione delle posizioni: da un lato, coloro che affermano che l’estirpazione degli ulivi non infetti nel raggio di 100 metri da quelli infetti sarebbe una misura del tutto legittima e, anzi, l’unica possibile per fronteggiare l’emergenza, dunque una strada inevitabile in termini scientifici ed assistita dall’inesorabilità della forza del diritto, tanto da richiedere l’intervento della forza pubblica e l’applicazione severa di sanzioni in caso di impedimenti o resistenze agli sradicamenti; dall’altro lato, coloro che si oppongono a qualsiasi intervento di estirpazione – a volte anche rispetto agli stessi ulivi già infetti – e con manifestazioni di protesta tentano di ostacolare le operazioni di distruzione delle piante. Una polarizzazione delle posizioni che – si osserva in una nota – si va trasformando progressivamente in un conflitto che, se giungesse fino ad incrinare la fiducia reciproca tra gli esponenti delle parti in contesa o ad alimentare opposti oltranzismi, potrebbe far sorgere alcune preoccupazioni anche sul piano sociale e dell’ordine pubblico.

Da qui la necessità di trovare una linea mediana di approfondimento e prudenza, che salvaguardi dai rischi dell’epidemia, ma non comprometta la biodiversità.
Ed è su queste direttrici che si muove il ricorso del WWF Italia, che, spinto dal comitato pugliese, ha affidato la battaglia legale allo studio della professoressa Gabriella de Giorgi, ordinario di diritto Amministrativo ed esperta di tematiche ambientali, all’Università del Salento, coadiuvata dall’avvocato Antonio Micolani. Per sostenere i costi del ricorso ha preso il via anche una gara di solidarietà.
Le spese, infatti, oltre che dai ricorrenti saranno coperte anche dal contributo di soggetti esterni tra cui l’Officina Zoè, gruppo musicale che da oltre vent' anni rappresenta nel mondo la cultura artistica e musicale salentina, l’artista salentina Enza Pagliara, storica voce della Notte della Taranta, nonché attivista di Torchiarolo, Il Barroccio di Lecce, locale di riferimento musicale, culturale ed artistico per tutta la provincia, il Comitato spontaneo “Uniti si può” di Torchiarolo, paese salentino co-vittima di questo errore fitosanitario, Marilu Mastrogiovanni, giornalista d’inchiesta, scrittrice ed autrice del libro inchiesta “Xylella Report",

In questa battaglia del WWF nazionale si affiancano l’associazione "Coordinamento per la difesa del Patrimonio Culturale contro le devastazioni ambientali” e l’associazione "Forum del Terzo settore della provincia di Lecce”. Non mancano poi privati e sostenitori.

In apertura foto di Pascal Pochard – Casabianca/Afp/Getty Images