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Terna, Arci e Sodalitas, a Milano “arrivano i nonni”

In 2 anni scolastici 19 nonni hanno raggiunto oltre 2000 bambini con laboratori creativi e di intrattenimento. Tutti i dati del monitoraggio del progetto biennale a cura di SDA Bocconi School of Management

di Redazione

Un’azione biennale per valorizzare l’invecchiamento attivo degli over 54 di Milano, da coinvolgere nell’organizzazione di laboratori creativi e di intrattenimento presso le scuole d’infanzia della città. Il tutto arricchito da un’attività di monitoraggio e valutazione replicabile con cui misurare gli impatti sui beneficiari finali del progetto.

Questa, in sintesi, l’esperienza che Terna, Arci Milano, il Comune di Milano, Fondazione Sodalitas e SDA Bocconi School of Management hanno avviato insieme a fine 2013 per realizzare sul territorio “Arrivano i nonni” e monitorarne gli effetti.

I risultati del progetto e del monitoraggio sono stati presentati oggi a Milano in occasione del convegno “Partnership profit-nonprofit: il monitoraggio della collaborazione.

Il monitoraggio del progetto: metodologia e risultati

All’avvio della partnership tra ARCI Milano e Terna, coinciso con l’anno scolastico 2013-2014, è partito un innovativo programma di monitoraggio degli impatti sui beneficiari finali del progetto (bambini e rispettive famiglie, nonni, operatori scolastici) affidato a SDA Bocconi School of Management e finalizzato a verificare il grado di raggiungimento degli obiettivi programmatici, identificando le eventuali aree di miglioramento e gli effettivi impatti anche in ottica di scalabilità.

A questo scopo sono stati realizzati:

  • questionari (in fase di avvio) con i nonni e le direttrici scolastiche
  • focus group (in fase di avvio, di sviluppo e conclusione del primo periodo di attività) con le direttrici scolastiche, le educatrici, i nonni e i bambini
  • interviste in profondità (al termine del percorso) con i nonni, le direttrici scolastiche e gli stakeholder del progetto (ARCI Milano, Terna, Comune di Milano, Fondazione Sodalitas).

Questi strumenti, affiancati ad una SWOT analysis del progetto – che ha messo in luce punti di forza e di debolezza, minacce e opportunità – hanno permesso di rilevare i punti critici degli interventi e di suggerire azioni correttive con cui renderli più efficaci.

I questionari, i focus group e le interviste in profondità condotte su tutte le popolazioni dei beneficiari del progetto hanno messo in luce che:

  • Il 71% dei nonni ha dichiarato di aver visto valorizzare le proprie competenze – con particolare riferimento a quelle di tipo relazionale (80%) – durante tutto lo sviluppo del progetto. Nei focus group sono stati tutti concordi nell’affermare che “stare nel progetto è come stare in un flusso che ci accoglie e ci fa sentire vivi, ci fa sentire ancora capaci di esprimerci e di essere utili nella formazione”. Le relazioni create con i bambini però sono riuscite ad andare oltre lo specifico contesto scolastico solo nel 14% dei casi;
  • le educatrici si sono sentite aiutate e sostenute dai nonni, che si sono rivelati degli interlocutori competenti e sensibili;
  • i bambini, il cui parere è stato raccolto attraverso un focus group, in ognuno dei due anni, condotto da una psicologa con la tecnica della narrazione, hanno individuato nei nonni delle figure di riferimento positivo, di cui conservano un ricordo chiaro, di cui ripetono l’esempio e di cui parlano anche nel contesto familiare.

Il monitoraggio che ha accompagnato il progetto ha fatto emergere la possibilità di definire meglio il processo di inserimento dei nonni nelle scuole, al fine di intervenire per rendere più efficaci soprattutto le fasi di reclutamento, motivazione e formazione dei nonni, la standardizzazione dei laboratori – puntando su quelli di maggiore successo – e il rapporto tra volontari e personale scolastico.

L’analisi ha inoltre evidenziato come ancora critici: la visibilità del progetto, che essendo scarsa non ha permesso di raggiungere un numero significativo di nonni; il suo “isolamento” rispetto alle altre iniziative che, con obiettivi simili, vengono portate avanti sul territorio; il coinvolgimento di nuovi partner in grado di fornire supporto al progetto non solo economico, ma anche di competenze e di donazioni in kind.

Al di là, comunque, degli ambiti di miglioramento ancora aperti, il progetto è ora impostato in un’ottica di replicabilità e di scalabilità che potrà, nel futuro, renderne ancora più importanti gli impatti sul territorio.

Per Fulvio Rossi, CSR manager di Terna “Questa esperienza dimostra che il solo sostegno economico non è sufficiente, ma occorre seguire da vicino i progetti avviati, perché solo in questo modo possiamo accrescere la nostra esperienza sociale. In questo caso, il monitoraggio effettuato ha dimostrato i benefici dello scambio attivo tra nonni e bambini, ma soprattutto ha evidenziato i margini potenziali di miglioramento. Il progetto ha risposto quindi al nostro obiettivo di un impegno nel sociale sempre più efficace e rappresenta al contempo un contributo per chiunque sia impegnato a pianificare e realizzare interventi di welfare territoriale”.

“Sodalitas Social Innovation, il programma che ha permesso a Terna e Arci Milano di incontrarsi, ha raggiunto con ‘Arrivano i nonni’ il suo obiettivo più ambizioso: favorire la realizzazione di partnership in cui azienda e organizzazione lavorino insieme in un'ottica di coprogettazione, coinvolgendo da subito tutti i beneficiari del progetto – dalle proprie persone alle istituzioni del territorio – e dotandosi di tutti gli strumenti per misurare al meglio le proprie performance” ha aggiunto Alessandro Guido, Consigliere di Gestione di Fondazione Sodalitas.

La storia del progetto multistakeholder “Arrivano i nonni”

Arrivano i nonni”, nato nel 2002 su iniziativa di ARCI Ragazzi, è il progetto che ARCI Milano ha rilanciato nel 2011 per valorizzare l’invecchiamento attivo a beneficio dei bambini delle scuole d’infanzia del Comune di Milano attraverso l’inserimento nelle classi della figura del “nonno volontario”, cui affidare l’organizzazione e la gestione di laboratori tematici.

Nell’ambito dell’edizione 2013 di Sodalitas Social Innovation – il programma promosso da Fondazione Sodalitas per migliorare la capacità progettuale delle organizzazioni del Terzo settore e favorire l’avvio di nuove partnership profit-nonprofit – Terna ha deciso di sposare l’iniziativa e di avviare con ARCI Milano una partnership biennale finalizzata sia a realizzare il progetto sul territorio che a valutarne l’impatto.

Nel corso degli ultimi due anni scolastici 19 nonni hanno proposto attività di intrattenimento e laboratorio presso 20 scuole dell’infanzia, raggiungendo più di 2000 bambini.

La cura dell’orto e la costruzione di piccoli attrezzi da giardinaggio, l’apprendimento delle lingue, il riciclo creativo degli oggetti, la raccolta differenziata, le danze di gruppo e la pittura: queste alcune delle attività proposte.

Ogni laboratorio, della durata di 2 ore, si è svolto con cadenza settimanale su tutto l’arco dell’anno scolastico, per un totale di 80 ore all’anno. I nonni hanno lavorato su più classi e su diverse scuole.

I nonni volontari selezionati sono stati assegnati alle scuole dell’infanzia coinvolte secondo criteri di prossimità geografica e di coerenza del talento offerto con le esigenze e le risorse di ogni singola struttura.

A ciascun volontario – una volta creato questo matching – è stato chiesto di mettere a disposizione una o più mattine alla settimana per svolgere la propria attività, in modo da poter creare con i bambini relazioni sistematiche e durature. Ciascun nonno, prima dell’avvio delle attività, è stato presentato al collegio dei docenti e alle famiglie dei bambini.


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