Education & Scuola

Qui Majorana, la prima scuola con l’Oculus rift

Il Majorana di Brindisi già da novembre lavora con un Oculus Rift, lo schermo da indossare sul viso per immergersi dentro la realtà virtuale le cui prenotazioni sono andate esaurite ieri in 15 minuti. Ecco a cosa serve

di Sara De Carli

Immergersi dentro una cellula, nel sistema solare o nella Cappella sistina. Direttamente dal banco di scuola, grazie a una postazione mobile di realtà virtuale. L’ Oculus Rift, il visore “made in” Facebook, non è ambito solo dai videogemers: c'è chi lo usa anche per la didattica. Da poche ore si sono aperte le prenotazioni di Oculus Rift: dopo i primi 15 minuti di disponibilità la distribuzione fissata per marzo è passata ad aprile e alle 9,20 di questa mattina si andava già a giugno. L’IISS Majorana di Brindisi è la prima scuola italiana ad averne uno: è arrivato a novembre, altri 6 arriveranno con i preordini fatti nelle settimane scorse e ieri, arriveranno fra febbraio e aprile.

Con queste postazioni mobili di realtà virtuale «i ragazzi si immergono in contenuti di biologia, chimica, astronomia e storia dell’arte», spiega Salvatore Giuliano, dirigente del Majorana (in foto). «Altri contenuti però li stiamo progettando insieme a una società del Salento, lavorando su opere d’arte e musei della zona».


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