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Tre fratellini dal Brasile: sono i Siano la “famiglia più accogliente 2015”

Assegnato a una famiglia di Sarno il premio di AiBi, nel trentennale dell'associazione. «Con la loro semplicità dimostrano che l’adozione internazionale è alla portata di tutti. Non si sono fatti spaventare dal fatto che uno dei tre fratellini ha 11 anni, sfatando così la paura del ‘bambino grandicello’. E accogliendo tutti e tre i fratelli hanno riunito la famiglia», dice Marco Griffini.

di Redazione

È di Sarno (Sa) la famiglia Ai.Bi. più accogliente del 2015. Il premio è stato consegnato oggi a Elia e Michele Siano, estetista e postino, genitori adottivi di un tre fratelli adottati in Brasile: Gabriela (11 anni), Bruno e Alexandre (due gemelli di 4 anni).

Michele e Elia hanno 31 anni e stanno insieme da quando ne avevano 21. Sono due ragazzi molto “comuni”: lei è estetista e lui fa il postino, ma ciò che disarma è proprio la loro autenticità. Sognavano una famiglia numerosa e fin dalle prime telefonate con la sede di AiBi sentivano nei loro cuori che i loro bambini li stavano aspettando in Brasile.

Nel settembre 2015 Elia e Michele hanno saputo i nomi dei loro 3 figli: Gabriela, Bruno e Alexandre. Il 26 ottobre i neogenitori sono volati in Brasile per incontrare i loro figli, tornando a casa pochi giorni prima di Natale: «Appena entrati in casa – dice papà Michele – hanno subito trovato la loro stabilità. Ora sembra che stiamo con noi da una vita. Eppure sono meno di 3 mesi».

La premiazione della famiglia Siano è avvenuta oggi, venerdì 22 gennaio, a Salerno nel punto vendita Chicco. Chicco infatti, storico partner di AiBi, attraverso il progetto “Chicchi di Felicità per bimbi speciali” supporta le adozioni di bambini con più di 7 anni d’età, o con bisogni particolari o appartenenti a gruppi di fratelli, garantendo loro sostegno psicologico, medico e legale prima e durante il momento di assegnazione alle famiglie. Proprio come nel caso della famiglia Siano, che oggi ha ricevuto un buono di 500 euro donato da Chicco.

Per il premio, che AiBi tradizionalmente assegna intorno alla data del 21 gennaio, data di fondazione dell’associazione, «sono arrivate moltissime segnalazioni – dice il presidente di AiBi Marco Griffini – ma i Siano si sono distinti perché rappresentano l’emblema della famiglia semplice e comune, persone ‘della porta accanto’, nè eroi nè particolarmente benestanti. Con la loro semplicità dimostrano che l’adozione internazionale è alla portata di tutti. Non si sono fatti spaventare dal fatto che uno dei tre fratellini ha 11 anni, sfatando così la paura del ‘bambino grandicello’. E accogliendo tutti e tre i fratelli hanno di fatto riunito la famiglia (Gabriela infatti viveva in un istituto diverso dagli altre due) facendo vincere così il principio morale che l’adozione è un diritto dei bambini e non la risposta ad un’esigenza personale dei genitori».