Economia & Impresa sociale 

Unioni civili, ecco le aziende che le riconoscono già

Non poche imprese anche in Italia hanno deciso di estendere permessi aziendali, congedi e benefit anche alle coppie di fatto, comprese quelle dello stesso sesso. Un'associazione le riunisce e le premia ogni anno con un riconoscimento alla diversità. Ecco chi sono

di Gabriella Meroni

L'ultima a entrare nel novero delle aziende "diversity friendly" è stata la cooperativa Logitek, azienda che si occupa di logistica all'aeroporto Marco Polo di Venezia. Permessi retribuiti per matrimonio, malattia o morte di un familiare stretto varranno, da ieri 1 febbraio, anche per le coppie omossessuali, in base al nuovo contratto sindacale sottoscritto da Marcello Salbitani della Filt-Cgil,, la Rsu aziendale, Stefano Politi del Consorzio Gaia e Giovanni Sacol della Logitek. Venezia aveva già visto un'analoga politica aziendale applicata dal 2014 dalla Dhl, che aveva esteso anche alle coppie omosessuali e a quelle di fatto il permesso retribuito per congedo matrimoniale. A novembre, poi, era stata la volta di Synlab, multinazionale del settore medico con sede a Milano che in Italia ha circa 600 dipendenti, che aveva stabilito come le coppie di fatto iscritte nei registri comunali delle unioni civili potessero usufruire dei permessi per decesso o grave infermità del partner, dell’aspettativa per gravi motivi familiari e del congedo matrimoniale di quindici giorni.

Ma questi sono solo gli ultimi casi di una serie abbastanza nutrita di aziende e soprattutto multinazionali con sede in Italia che tutelano i lavoratori con policy di inclusione e valorizzazione della diversity, non solo permessi retribuiti ma anche benefit come per esempio la guida dell'auto aziendale o la polizza sanitaria che copre il partner e anche l'eventuale figlio del partner. Non si tratta di pochi casi: si stima infatti, in base alle cifre ufficiali dell'Oms, che le persone LGBT siano almeno il 5% della popolazione mondiale: questo significa che più di un milione dei 23 milioni di persone che lavorano in Italia è omosessuale, bisessuale o transessuale.

Per le imprese più impegnate è sorto anche un coordinamento, Parks-Liberi e Uguali, associazione fondata nel 2010 che prende il nome dalla donna afroamericana che negli USA razzisti del 1955 si rifiutò di cedere il posto a un bianco su un autobus e fu per questo arrestata. I soci di Parks sono datori di lavoro che lavorano in aziende disposte a «comprendere e realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo sviluppo di strategie e buone pratiche rispettose della diversità». L'associazione inoltre promuove da tre anni a questa parte il "GLBT Diversity Index 2015", classifica annuale che premia le migliori pratiche aziendali di inclusione delle persone GLBT, vinto l'anno scorso da Telecom Italia. Le altre aziende socie sono Ikea, Citi, Gruppo Consoft, Linklaters, State Street, Eli Lilly, Aidp, Roche, Ibm, Deutsche Bank, Tim, Barclays, Costa, Barilla, Vector, Gso, CnpVita, Clifford Change, Microsoft, Lexellent, Centro Medico Sant'Agostino, Yoox Group, Accenture, Newton, Ge Italia.


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