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Anche i profughi tra le statue sommerse di deCaires

Il museo subacqueo dell’artista inglese Jason Taylor deCaires si arricchisce di una nuova opera: uno dei gommoni con cui i migranti cercano di raggiungere le coste europee

di Lorenzo Maria Alvaro

Si ispira alla Zattera della Medusa, il celebre e iconico dipinto su olio di Géricault, del 1818, l’ultima opera (in cover) di Jason Taylor deCaires, recentemente posata sul fondo del mare presso Lanzarote , l’isola più nord orientale dell’arcipelago spagnolo delle Isole Canarie.

Il titolo è La zattera di Lampedusa, e rappresenta un gommone di migranti, realizzato usando come modello per i calchi proprio alcuni migranti.

Una statua che entra a far parte della collezione del “museo atlantico, una mostra sottomarina che si propone di dare vita a una grande barriera artificiale, formata da una serie di istallazioni artistiche realizzate in cemento con ph neutro e materiali che non intacchino né il fondale marino né la flora e la fauna della zona; ragione per cui si è evitato l'impiego di metalli e materiali corrosivi e non sostenibili per il fondale marino. L'insieme delle sculture crea differenti scenari vitali attraverso la rappresentazione di figure umane

Le opere incarnano, patiscono e fronteggiano i destini di un’umanità condannata all’affondamento se non fa i conti con le sue ombre rimosse, i suoi sensi di colpa, le sua amnesie.


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