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Dopo di noi: una buona cornice, se Regioni ed enti locali faranno la loro parte

Anffas onlus commenta la prima approvazione della legge sul Dopo di Noi: «un primo passo importante, ma c’è ancora da lavorare»

di Redazione

«Bene l’approvazione, ma c’è ancora da lavorare»: così Anffas onlus sintetizza il suo giudizio sulla legge sul “Dopo di Noi”, licenziata ieri dalla Camera, che passerà ora in Senato per essere approvata in via definitiva. La legge prevede un fondo pubblico da 150 milioni di euro in tre anni, con i primi 90 milioni già sul 2016.

«È senza dubbio un primo ed importante passo verso la tutela del diritto all’autonomia e alla vita indipendente delle persone con disabilità e verso quella serenità che tanti genitori aspettano da tempo», afferma Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas Onlus. L’Associazione ha seguito con attenzione l’iter della proposta di legge sin dai suoi albori, monitorando le sue evoluzioni ed intervenendo per far sì che il risultato dei lavori parlamentari corrispondesse il più possibile alle esigenze dei diretti interessati e fosse rispettoso di quanto previsto dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. «Possiamo quindi esprimere soddisfazione per questo primo e importante passo in avanti, ma al tempo stesso vogliamo ricordare a tutti gli attori istituzionali e non che il sì dell’Aula di Montecitorio di certo non risolve totalmente le problematiche del Durante e Dopo di Noi, della de-istituzionalizzazione delle persone con disabilità, anche non gravi, e delle centinaia di migliaia di persone e famiglie che quotidianamente vedono non adeguatamente applicate e finanziate le tante leggi esistenti troppo spesso causa di emarginazione ed esclusione sociale nonché angoscia per un presente ed un futuro pieno di incertezze e paure», continua Speziale.

Questa legge insomma «è un punto di partenza importante e fornisce un primo impianto per la realizzazione di adeguate ed innovative risposte nel quadro di un concreto progetto globale di vita della persona con disabilità, partendo sin dal “durante noi” e preparando la stessa a percorsi di vita autonoma ed indipendente nella massima misura possibile. Se anche le regioni e gli enti locali faranno bene la loro parte, vi sarà finalmente per le persona con disabilità la possibilità di vivere in soluzioni abitative a dimensione di famiglia a partire dalla propria casa, e per quelle che attualmente vivono in situazioni segreganti ed istituzionalizzanti di poter, finalmente, trovare risposte più idonee e civili.La nostra attenzione continuerà ad essere massima».

L’Associazione ha annunciato un approfondimento in materia a disposizione di persone con disabilità e familiari.

Foto Carlos Ramirez/Getty Images