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Sostenibilità sociale e ambientale

Ogni anno 1000 miliardi di dollari di alimenti in pattumiera

Oggi è la terza Giornata nazionale di prevenzione, al via la campagna europea di sensibilizzazione "Spreco Zero. Un anno contro lo spreco"

di Antonietta Nembri

Mille miliardi di dollari. Questo il valore dello spreco alimentare nel mondo. E non è finita qui, come è stato osservato nel corso della presentazione della terza Giornata nazionale di prevenzione dello spreco che si celebra oggi 5 febbraio: se si prendono in considerazione anche i costi nascosti legati all’acqua e all’impatto ambientale il valore sale a 2.600 miliardi di dollari.
In Europa ogni anno si gettano 90 milioni di tonnellate di cibo, nel nostro Paese lo spreco domestico (dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli alla bidone della spazzatura) vale 8,4 miliardi di euro l’anno: 6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi di cibo sprecato secondo il rapporto Waste Watcher 2015.

Last Minute Market ha lanciato la sesta edizione della campagna di sensibilizzazione: “Spreco zero. Un anno contro lo spreco”, attiva dal 2010 fra l’Italia, Bruxelles, e Strasburgo, dove ha lungamente dialogato con le istituzioni di riferimento per promuovere l’adozione di provvedimenti comuni agli Stati membri e fissare obiettivi chiave, dal dimezzamento dello spreco nei Paesi europei entro il 2025 alla richiesta di proclamazione dell’Anno europeo contro lo spreco alimentare. La campagna Spreco zero 2016 si focalizza sulla conservazione del cibo come misura essenziale di prevenzione, tema questo dell’ultima indagine dell’Osservatorio nazionale Waste Watcher (Last Minute Market / Swg), promossa con l’Istituto Italiano Imballaggio.

«Studiare meglio le cause e i comportamenti dei consumatori è il primo passo per garantire policies adeguate di prevenzione dello spreco» ha affermato nel corso della presentazione tenutasi giovedì 4 febbraio a Roma, il fondatore di Last Minute Market Andrea Segrè, presidente del Comitato tecnico-scientifico per il piano nazionale di prevenzione dei rifiuti. «Per questo la campagna europea di sensibilizzazione Spreco Zero andrà quest’anno alla radice dello spreco domestico, che incide in misura rilevante sul fenomeno fino allo 0,5% del Pil italiano. Il 2016, incrociato al nuovo progetto Reduce, sarà l’anno del monitoraggio dei “Diari di famiglia”: rilevazioni scrupolosamente annotate da famiglie campione, che indicheranno con precisione la misura quali-quantitativa dello spreco a ogni pasto e spiegheranno come il cibo gettato viene di volta in volta smaltito». L’indagine avrà la validazione scientifica dell’Università di Bologna – Distal e, sulla base dei primi pilote test avviati nel 2015, permette già di affermare, conclude Segrè «che lo spreco di cibo domestico reale è circa il 50% superiore a quello percepito e dichiarato nei sondaggi. Ne deriva che gli italiani, a livello domestico, sprecano effettivamente circa 13 miliardi di euro ogni anno. È su questa sfera che vogliamo agire con una capillare campagna di sensibilizzazione».

«Il tema degli sprechi e delle perdite alimentari ha assunto un’importanza crescente nel dibattito internazionale sulla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo», spiega Luca Falasconi, curatore del progetto Reduce. «L’attenzione è giustificata dalla dimensione assunta dal fenomeno a livello globale: ogni anno si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a circa 1/3 della produzione totale destinata al consumo umano, secondo i dati della Fao».

Photo by John Li/Getty Images


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