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Tra cuore e amore al Festival c’è spazio anche per i migranti

Con la sua “Blu”, Irene Fornaciari, figlia di Zucchero, canterà il dramma dei profughi e del piccolo Aylan. «Purtroppo noi pensiamo ai migranti come un fenomeno, invece sono persone»

di Lorenzo Maria Alvaro

Si chiama “Blu” ed è il brano che Irene Fornaciari, figlia di Zucchero, porta in gara per la sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo. Giunta alla sua quarta partecipazione alla kermesse musicale, la cantante ha fatto una scelta inconsueta. Porterà infatti l’attualità sul palco dell’Ariston. Il tema della sua canzone infatti è il dramma dei migranti, «che purtroppo noi pensiamo come un fenomeno e invece sono persone». La scelta è di corenza «il mio obbiettivo nel fare musica è raccontare la realtà che ci circonda. Vorrei semplicemente far riflettere sul tema dell'immigrazione. Non c'è tanto da dire: una canzone dovrebbe parlare da sola. In ogni caso, io vorrei far smuovere l'umanità che c'è in ognuno. Blu cerca di tirar fuori quel senso di umanità che c'è dentro a ognuno di noi».

Dopo il suo esordio nel 2010, è stata a Sanremo nel 2011, 2012 e 2013, in cui si esibì sul palco anche con Brian May e Kelly Ellis, Irene Fornaciari partecipa a Sanremo 2016 tra i “Big”, ed è in uscita con il suo nuovo disco il 12 febbraio “Questo Tempo” contaminato di musica internazionale e soprattutto elettronica, ispirazioni provenienti dalla sua esperienza in giro per i più grandi teatri internazionali con la sua musica.

Naturalmente ci sono già le prime polemica circa il testo (che come da tradizione è già pubblico, lo trovate in calce all’articolo). «Hanno detto e diranno che uso questa canzone per strumentalizzare una tragedia, che voglio colpire qualcuno», spiega Irene, «ma io confido nella sensibilità delle persone e spero di non essere smentita».

Non c’è solo l’argomento a creare dibattito ma anche un passaggio della canzone. Nel testo una donna viene salvata dal mare: «la prende in braccio un pescatore/Bello come un Gesù». Una strofa che fa storcere a tanti il naso. Chi è cristiano vede il passaggio come uan sorta di vilipendio chi invece non crede come una professione di fede. Irene però sgombera il campo da fraintendimenti: «Sono agnostica. E non mi va di farei la classifica della carità. Racconto un gesto di amore purissimo. Il pescatore le restituisce un futuro. Il pescatore è la rappresentazione dell’amore per l’altro».

C'è una donna in riva al mare

Dipinta di blu
Guarda un punto all'orizzonte
mentre il sole va giù
E con la mano saluta
I giorni che passano
E volano a sud…
C'è una donna in mezzo al mare
Vestita di blu
La prende in braccio un pescatore
Bello come un Gesù
E nel suo sguardo si arrende
l'amore purissimo
E senza un perché
allora gli parla di sé…
Dimmi dove si nasconde
La promessa dignità
Questo cielo non risponde
Io anche da qua
Vedo barche sassi e stelle
Case bianche anche lassù
Reti di farfalle in mezzo al blu
C'è un bambino sulla spiaggia
Lasciato dal blu
E una donna in riva al mare
Mentre il sole va giù
che con la mano saluta
i sogni che passano
e lascia una scia
che non va più via nell'alta marea ….
Dimmi dove si nasconde
La promessa libertà
Questi fiori fra le onde
Chiedono pietà
Non più guerre e religioni
Ma un'altra vita un sogno in più
Cielo, se mi senti almeno tu
Lascia che sia un angolo di blu

Blu

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