Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Education & Scuola

Milano canta l’opera

Laboratorio Opera è il primo progetto in Italia che organizza laboratori di opera lirica contemporanea, per fare cantare l'opera ai bambini. La prossima sfida? Fare cantare tutta Milano, al Museo del Novecento, il 3 marzo.

di Cristina Barbetta

Per amare veramente l'opera contemporanea bisogna farla, cantarla, non soltanto ascoltarla. Agendola in scena te ne innamori”.

E' questa la convinzione che anima Laboratorio Opera, nato dall'incontro tra la regista Federica Santambrogio, ideatrice del progetto, e Pilar Bravo, direttore di orchestra. Prime e uniche, a Milano e in Italia, a organizzare laboratori di opera lirica contemporanea per bambini e ragazzi, che interpretano, cantano e suonano l'opera.

“L'idea di fare cantare l'opera ai bambini è nata perché Pilar Bravo aveva da anni un coro per bambini e io le ho proposto di mettere assieme al coro il teatro, di farlo diventare un'opera, anziché lavorare solo sul canto”, spiega Federica Santambrogio, classe 1972, che si è formata alla Scala di Milano. Ha firmato numerose regie sia di opera lirica sia di prosa e suoi spettacoli hanno debuttato in teatri quali il Piccolo Teatro, il Teatro Franco Parenti e il Teatro degli Arcimboldi.

Nel 2014, dopo due settimane di laboratorio estivo, va in scena la prima rappresentazione al Piccolo Teatro Studio di Milano con un'opera, Salis in fuga, fatta da ben 35 bambini e ragazzi dagli 8 ai 16 anni.

“L'idea è piaciuta e siamo andate avanti, aggiungendo di volta in volta nuovi elementi: il primo anno c'era il coro e l'orchestra, il secondo anno abbiamo inserito la scenografia e il terzo inseriremo la danza”, continua Federica Santambrogio.

La formazione parte dai bambini di 5 anni e arriva fino ai ragazzi che si stanno affacciando al mondo del lavoro.
Il compositore scrive apposta per i bambini musicisti che si iscrivono al corso, a seconda del grado di conoscenza dello strumento: non viene scelta l'orchestra in base alla musica, ma è la musica che si modifica a seconda dell'orchestra che si forma.
Il progetto vuole coinvolgere giovani appassionati di musica e potenzialmente dotati senza distinzione di classe, e ricerca costantemente borse di studio per permettere a tutti di poter partecipare ai corsi e ai laboratori.
Laboratorio Opera, sviluppato dall'associazione culturale SoloCanto, ha il patrocinio del Comune di Milano e si finanzia per ora esclusivamente grazie alle quote di iscrizione ai corsi.

“Quello che unisce me e Pilar è che lavoriamo con i bambini nella stessa maniera in cui lavoriamo con i professionisti. I bambini sono molto ricettivi, soprattutto se stimolati. Puntiamo a una qualità molto alta e questo è importante perché purtroppo a volte il teatro per e con i bambini è considerato un ripiego. Noi siamo invece persuase che si debba lavorare al massimo delle nostre e delle loro potenzialità”.
In che modo l'esperienza dell'opera lirica cambia i bambini?
“Dà loro fiducia in se stessi e soddisfazione per il lavoro fatto. Prima di iniziare il percorso formativo credono di non sapere cantare e alla fine si rendono conto di avere fatto una cosa molto difficile e di avere potenzialità molto alte”.

1/10

Ora Laboratorio Opera lancia una nuova sfida: fare cantare l'opera a tutta la città.
Il prossimo 3 marzo al Museo del Novecento di Milano andrà in scena un'opera lirica contemporanea liberamente ispirata al romanzo di Haruki Murakami “La fine del mondo e il paese delle meraviglie”. L'opera è scritta dal compositore Matteo Manzitti e il libretto è di Daniela Morelli.
Le parti soliste sono coperte da un gruppo di ragazzi dai 14 ai 19 anni che stanno provando da ottobre, invece il coro è aperto a tutti, a chiunque piaccia cantare, per fare avvicinare all'opera persone che sarebbero potenzialmente solo ascoltatori, e che non sono cantanti professionisti.
Per cantare nel coro è prevista la partecipazione a un workshop intensivo di tre giorni, dal 26 al 28 febbraio. Le iscrizioni sono aperte a tutti, “dai 16 ai 99 anni”.
L'ingresso per la rappresentazione dell'opera del 3 marzo è libero, ma con prenotazione obbligatoria. Ci saranno tre repliche gratuite ogni mezz’ora, a partire dalle 20.45.

“Molti pensano che il linguaggio dell'opera sia molto lontano, noi invece vogliamo mostrare che il linguaggio dell'opera contemporanea è molto vicino a noi, molto più vicino delle opere del '700 e dell'800, anche per quanto riguarda le storie. Noi vogliamo raccontare in musica delle storie che potrebbero essere raccontate in un teatro di prosa”, commenta Federica Santambrogio.

La scelta dello spazio è molto importante: “L'idea è di fare l'opera nella città, non a teatro. Iniziamo con uno spazio chiuso e protetto come il Museo del Novecento, dove però non c'è quella distanza pubblico- palcoscenico che nella musica contemporanea è meno efficace. Al museo gli artisti saranno in mezzo al pubblico, con una maggiore interazione. 
I nostri teatri settecenteschi e ottocenteschi sono molto adatti per l'opera classica, mentre un testo crudo con una musica cruda si apprezza di più se è ambientato in una stazione o in hangar perché è in sintonia con lo spazio”.
Il 3 marzo andrà in scena un testo onirico, simbolico, ispirato al romanzo di Murakami, adatto a essere rappresentato in uno spazio della contemporaneità come la sala Fontana del Museo del Novecento.

Per informazioni , iscrizioni al workshop e prenotazione spettacolo: laboratorioopera@solocanto.it
Tel: + 39 347 2121671

Foto di apertura: © GiuseppeBartorillaPhotos


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA